CISTERNA – Acccusata attraverso le intercettazioni telefoniche e ambientali dei Carabinieri nell’ambito dell’operazione “Touchdown” di “silenzio e permissivismo” nei confronti di gran parte di assessori della Giunta di cui era a capo, di alcuni consiglieri comunali e di un dirigente della Provincia di cui era presidente dal 2014, Eleonora Della Penna ha saputo reggere l’urto per sole 48 ore. Con una sola lettera la donna più influente nel panorama politico della provincia di Latina ha rassegnato in un sol colpo le dimissioni dagli incarichi che occupava dal 2014 – il suo anno magico – quelli di sindaco di Cisterna e di presidente dell’Amministrazione provinciale. L’ha fatto al termine di quello che potrebbe essere stato un travaglio per una figura che, incarnando nell’opinione pubblica sentimenti di buona amministrazione e rinnovamento, stava per coltivare ambizioni politiche, ancor più prestigiose, già dai prossimi appuntamenti elettorali. E invece la Della Penna è stata travolta dai suoi silenzi, da una magistratura e dalle forze dell’ordine che arriva a ringraziare: “Saprà far emergere tutta la verità su un caso così grave e denigrante per la nostra amata Cisterna”.
Nella lettera inviata alle segretarie generali del suo comune e dell’ente di via Costa, Gloria Ruvo e Alessandra Macrì, l’ex sindaco ed ex presidente della Provincia chiede subito scusa soprattutto ai suoi concittadini: “Non ho saputo individuare con oculata attenzione atteggiamenti e condotte lesive della dignità di tutti noi. Sono sconvolta e amareggiata per quanto accaduto ma ho sempre detto e sostenuto che chi governa è chiamato a prendere delle decisioni e questa scelta – che non va interpretata come un’ammissione di responsabilità giuridica né tantomeno un colpo di spugna sul piano politico – rappresenta un atto dovuto di correttezza politica e dignità personale volto anche a ristabilire un minimo di serenità nei due enti che rappresento”. Ringraziando i suoi stretti collaboratori e i tanti sindaci della provincia “per il duro lavoro che ogni giorno siamo chiamati a svolgere”, Eleonora Della Penna si congeda affermando di aver svolto i suoi mandati con “spirito di servizio, abnegazione e assoluto amore per le istituzioni”. Le sue saranno dimissioni irrevocabili? Molti analisti affermano che la Della Penna ha bisogno solo per fattore tempo per…capire tante. Lo scrive nella parte conclusiva della lettera quando scrive…”rimando, inoltre considerazioni di natura politica e personale ad un secondo momento quando avrà a disposizione tutti gli elementi che mi consentano di esprimermi con precisione e minore coinvolgimento emotivo”.
C’è un altro passaggio che potrebbe precludere al ritiro – entro i 20 giorni previsti dalla legge diretta dei sindaci – delle sue dimissioni, soprattutto quando, prima di chiedere pubblicamente scusa, rivela di aver “ricevuto segni inequivocabili a sostegno da parte di tantissimi cittadini”. I prossimi giorni saranno determinanti, soprattutto per l’esito del primo mandato amministrativo al comune di Cisterna. L’ex sindaco Della Penna riuscirà a dar vita ad una maggioranza alternativa e politicamente più granitica (rispetto a quella , instabile, delle ultime settimane e poi disintegrata da questo devastante terremoto giudiziario) in grado di sostenerla sino alle elezioni della primavera del 2019?
Intanto c’è un giallo: prima di dimettersi però da presidente della Provincia, la Della Penna, a sorpresa, ha revocato l’incarico di vice-presidente al sindaco di Minturno del Pd Gerardo Stefanelli – con il quale i rapporti non fossero mai stati idialliaci – richiamando il più fedele Giovanni Bernasconi che della presidente Della Penna è stato il suo “vice” dopo la prima elezione nel 2014. Stefanelli, che si trova fuori Minturno per ragioni strettamente familiare, ha confermato di essere stato revocato dall’incarico che ricopriva da quando il consiglio provinciale era stato rinnovato nei mesi scorsi. Stefanelli si è defilato? O la Della Penna ha operato autonomamente non rispettando taluni e precisi equilibri all’interno del Pd provinciale? Se ne saprà qualcosa di più nei prossimi giorni. Un fatto è certo: con la magistratura impegnata sul campo ancora sul fronte della gestione degli appalti, il vice-presidente Bernasconi dovrebbe traghettare l’ente di via Costa sino alle elezioni di secondo livello in programma nell’autunno del 2018… Dovrebbe.
Saverio Forte
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