VENTOTENE – “Sino a quando la mia comunità non potrà utilizzabile l’acqua del nuovo impianto di dissalazione per i più elementari scopi potabili?” L’interrogativo, legittimo, era stato posto nei giorni dal sindaco di Ventotene Gerardo Santomauro che, facendosi portavoce delle perplessità dei suoi concittadini, aveva riproposto una propria ordinanza di inizio novembre che limitava l’uso dell’acqua per i soli motivi igienico-sanitari. La situazione per il comune isolano non è cambiata tanto da chiedere ad Acqualatina e all’Asl il ‘via libera” per tornare ad una più elementare situazione dopo l’installazione sulla seconda isola pontina dei dissalatori.
A gettare, ancora una volta, acqua sul fuoco delle polemiche è il responsabile dell’area tecnica di Acqualatina, Ennio Cima – che in questa intervista video rilasciata a Saverio Forte – assicura come l’acqua sia tornata potabile anche se…non completamente. La situazione – a suo dire – è monitorata a cadenza quasi quotidiana dagli ispettori dell’Asl e del Ministero della salute. Gli fa eco il sindaco Santomauro secondo il quale è trascorso un mese e mezzo e la comunità di Ventotene continua, nonostante tutto, a bere e a cucinare con le tradizionali bottigliette di plastica. L’8 novembre scorso Acqualatina, in effetti, comunicava l’entrata in esercizio dell’impianto di dissalazione invitando il comune, attraverso l’Asl di Latina, ad emettere un’ordinanza di sindacale di limitare l’uso dell’acqua. Con questa motivazione: l’immissione in rete di acqua osmotizzata e, pertanto, a basso contenuto salino, avrebbe potuto determinare il distacco del materiale corpuscolato accumulatosi nelle condotte nel corso degli anni.
Saverio Forte
Intervista all’ing. Ennio Cima