GAETA – La blue economy vuole diventare la motrice per contribuire a far uscire definitivamente la locomotiva-Italia dalle sacche della crisi. Il sud-pontino ed il suo consorzio industriale l’hanno capito da tempo e hanno deciso di affiancare agli omologhi enti di promozione industriale delle province di Napoli e Caserta in territori dove il Pil cresce, eccome, più del Lazio. Figlia di questa innovativa forma di cooperazione cui hanno aderito l’Eurispes ed il mondo accademico e la confederazione italiana per lo sviluppo economico che a Gaeta ha organizzato un interessante momento di confronto dal titolo “L’economia del mare e lo sviluppo del territorio”. Si è trattato di un focus su come perseguire prospettive e progetti futuri in cui la blue economy è uno, se non l’unico, elemento comune denominatore. “Siamo alla vigilia della promozione delle Zes, le zone economiche speciali, la Campania è in pieno titolo all’interno del provvedimento licenziato dal governo e il convegno – ha sottolineato il presidente del Consorzio di sviluppo industriale del sud-pontino, Salvatore Forte – vuole chiedere un ampliamento della fascia territoriale di competenza perché ne benefici anche il sud-pontino che rispetto al territorio campano gli è storicamente legato per anche le stesse vocazioni economiche, in primis quella quella all’economia del mare”
Il convegno, svolto presso gli accoglienti locali di Villa Irlanda, ha puntato i suoi riflettori – come detto – sulle “Zes”, le zone economiche speciali che, pronte per essere operative nella vicina Campania, ha uno dei suoi maggiori studiosi in Italia l’avvocato formiano Maurizio D’Amico. “Hanno sempre sfruttato ha filiera marittima e questa occasione non dobbiamo lasciarcela sfuggire in Italia”. Segretario generale dell’Advisory Board della Federazione Mondiale Zone Franche ed economiche Speciali, D’Amico è stato chiamato a fare da consulente per introdurre alcuni emendamenti nella manovra di bilancio 2018 all’esame in queste ore del Senato che, se approvati, consentirebbero di creare una “zona cuscinetto” nel Sud Pontino, come era una volta per le “aree in transizione” che godevano comunque di alcune agevolazioni. Molte infine le critiche ricevute dal presidente dell’autorità di sistema Francesco Maria Di Majo, presente al convegno insieme ai presidenti dei consorzi Asi Napoli ed Asi Caserta. Messi in discussione, soprattutto dal sindaco Cosmo Mitrano, gli investimenti sul territorio e l’inclusione nei “progetti di rete” che l’authority sta portando avanti con i porti del Mar Adriatico. Il convegno promosso dal Cise ha tenuto a battesimo infine lo svolgimento del premio Ulisse assegnato alle realtà imprenditoriali che si sono distinte nell’ambito del consorzio industriale del sud-pontino e delle Asi di Caserta e Napoli.
Saverio Forte
Antonello Fronzuto
