CASTELFORTE – Abusò, a più riprese, della nipotina che all’epoca della prima carezza – si fa per dire – aveva soltanto compiuto 8 anni. Successivamente la vittima subì un’escalation di sopraffazioni e abusi che emersero solo grazie ad una provvidenziale relazione dei servizi sociali del comune di Castelforte che, attraverso i Carabinieri, finì direttamente presso la Procura della Repubblica di Latina. A dieci anni esatti dai fatti Antonino La Posta, di 74 anni, è finito in carcere dopo il pronunciamento della prima sezione penale della Corte di Cassazione. Ad arrestarlo sono stati i Carabinieri della locale Stazione dopo il provvedimento esecutivo emesso dal Procuratore generale presso la Suprema Corte: La Posta dovrà scontare ora 3 anni ed 8 mesi di reclusione, la stessa pena sentenziata dal Tribunale di Latina e, due anni e mezzo fa, dalla Corte d’appello.
I vari dibattimenti hanno palesato uno spaccato sociale ed economico davvero degradato. Antonino La Posta inizialmente era apparso un nonno premuroso e attento nei confronti della nipotina che viveva con lui insieme ai genitori della piccola. La minore era stata invitata a non denunciare quanto le capitava in questa promiscua quotidianità e convivenza sino a quando a vincere i suoi sofferti silenzi furono gli assistenti sociali del comune, invitati ad occuparsi di una famiglia costretta a sopravvivere ai suoi comportamenti omertosi.
La piccola venne allontanata da questo poco felice contesto e visse in una casa famiglia di Sessa Aurunca e la sua vicenda, molto grave, convinse il comune di Castelforte a costituirsi parte civile nei tre gradi di giudizio attraverso l’avvocato Alfredo D’Onofrio.
Saverio Forte