GAETA – Regalo di Natale anticipato oggi per Roman Zadorozhnyy, l’ucraino di 36 anni che lo scorso 11 settembre sotto la minaccia di una pistola giocattolo e con il volto travisato da una passamontagna di color nero rapinò una donna che passeggiava in via Lungomare Caboto a Gaeta e le sottrasse con la violenza un telefonino di ultima generazione. L’uomo, residente ad Itri, nel tentativo di evitare l’arresto colpì successivamente al petto un Carabinieri della locale Tenenza intervenuto, alle tre notte, sul luogo della rapina. Zadorozhnyy oggi ha potuto lasciare il carcere il Cassino dove era recluso da tre mesi con le accuse di rapina aggravata, lesioni e oltraggio a pubblico ufficiale. E’ il beneficio che ha ottenuto al termine del processo celebrato davanti il Gip del Tribunale della città martire Salvatore Scalera.
L’imputato, assistito dall’avvocato Vincenzo Macari, ha chiesto e ottenuto il patteggiamento (richiesta condivisa dal sostituto procuratore Roberto Nomi Bulgarini) ed è stato condannato ad un anno ed otto mesi di reclusione e al pagamento di una multa di 1000 euro e, grazie ai benefici di legge, ha potuto lasciare il carcere di via Sferracavallo di Cassino. Il processo ha evidenziato altri importanti e gravi aspetti di questa vicenda. I Carabinieri di Gaeta erano venuti a conoscenza che l’ucraino aveva utilizzato il telefonino rapinato per chiedere ad un’amica della vittima messaggi a sfondo sessuale finalizzati ad ottenere un appuntamento.
La donna, su indicazione dei Carabinieri, accettò di vedere il 36enne ma all’appuntamento c’erano anche i militari della locale tenenza che, a fatica, posero fine alla notte brava dell’ucraino.
Saverio Forte