FORMIA – Nella mattinata di oggi si è svolto, presso la sede del comprensorio Archeologico di Minturno, l’incontro fra il funzionario della Soprintendenza Archelogia, Belle Arti e Paesaggio per le province di Latina. Frosinone e Rieti, Dott.ssa Giovanna Rita Bellini, ed il Sig. Giovanni Di Russo, Presidente dell’Associazione “Marina Club”, organizzatrice del convegno tenutosi lo scorso giovedì presso la sala Ribaud del Comune di Formia dal titolo “ Dal Sinus Formianus alla nuova linea di costa verso un vero sviluppo della città”.
“Non poteva finire quella sera – esordisce Di Russo – in special modo dopo i numerosissimi attestati di apprezzamento che sono arrivati, soprattutto, da comuni cittadini verso i quali la proposta dell’Associazione ha destato un vero interesse. D’altronde questo era il nostro scopo: una proposta nata e pensata da cittadini per i cittadini, senza interferenze né condizionamenti e sotto nessuna etichetta. Credetemi, abbiamo resistito alle varie pressioni giunte da diversi rappresentanti di “Enti” che volevano partecipare al Convegno e dire la loro, preferendo esporre la nostra proposta senza tanti fronzoli o pomposi cerimoniali. La Dott.ssa Bellini era a questo punto la prima persona con cui confrontarsi per porre le prime basi di una vera fattibilità dell’opera, volta fra l’altro ad un pieno recupero e valorizzazione di tutte le strutture archeologiche situate lungo la costa. L’interesse mostrato dal funzionario dell’Ente Archeologico e la dichiarazione finale da Lei rilasciata, ci incoraggia a proseguire questo cammino proprio per cambiare volto a questa città”.
“Questo progetto – concorda la dottoressa Bellini – non è solo una passeggiata che và da Caposele alla fine alla rotonda dei Carabinieri, ma nasce dalla esigenza assoluta di salvaguardare un ‘continuum’ di strutture archeologiche che vanno da Caposele fino alla torre di Mola, con le peschiere, le grotte di Sant’Erasmo, con le varie strutture appartenenti alla Formia romana che si affacciava sul mare. Tutte queste strutture non sono in acqua; se lo fossero sarebbero già protette dal mare, ma sono laddove il mare adesso arriva, con conseguente lenta erosione a seguito delle numerose mareggiate, come è possibile vedere dai filmati realizzati.
Le grotte di Sant’Erasmo sono soggette a fortissime erosioni che rendono impossibile una effettiva tutela di questo patrimonio archeologico. Quindi l’unica possibilità è rivedere tutta questa linea di costa con una grande opera di difesa che al tempo stesso sia anche di riqualificazione e di tutela, ma anche di valorizzazione di tutta la fascia costiera della Formia romana”.
Il progetto presentato dal Presidente Di Russo, visto nelle sue linee generali, è sicuramente da condividere, appoggiare, portare avanti, trovando le forme per una progettazione nei suoi vari stadi ed anche per trovare dei finanziamenti seri che ne consentano la realizzazione.”
Alla fine dell’incontro è stata dichiarata sia da parte della Direttrice dott.ssa Bellini che da parte del Sig. Di Russo, la volontà di effettuare un sopralluogo subito dopo le feste natalizie, oltre che da mare anche da terra, di tutta la zona interessata dalle presenze archeologiche.
Il Signor Di Russo è rimasto soddisfatto di questo incontro, anche per la disponibilità e la seria volontà della Dott.ssa Bellini di difendere e valorizzare nel contempo parte della costa formiana.
“Prima di illustrare questa idea progetto lo scorso giovedì – ha concluso – molti mi dicevano di lasciar perdere, tanto non se ne faceva niente, in quanto i primi a “stoppare” tutto era proprio la Soprintendenza. Beh, l’incontro di stamattina dimostra che qualcosa stà veramente cambiando e che possiamo iniziare seriamente a pensare che l’attuazione di questo progetto sia l’unica strada per riscrivere noi la storia di questa città”.
Per divulgare il progetto è stata creata la pagina Facebook “Hormiae: mare nostrum” (attualmente è riportato erroneamente Mare nostromo, ma sarà corretto a breve).