FORMIA – Un paese, Maranola a Formia, che per tre serate, dalle 16.30 alle 19.30, si trasforma, si fa Presepe. L’intera comunità aurunca il 26 dicembre, il 1 ed il 6 gennaio si mobilita per l’organizzazione del Presepe Vivente che, organizzato dall’associazione “Maranola Nostra” nell’ambito della programmazione natalizia del comune e con il sostegno della Regione Lazio, è giunto alla sua 43° edizione e, pertanto, è uno dei più antichi d’Italia. Quasi per magia gli abitanti di Maranola, oltre trecento, diventano “pastori” e figuranti, di ogni età, rigorosamente in costume locale, saranno protagonisti di una nobile iniziativa culturale: far rivivere i mestieri dell’antica civiltà contadina e rurale, ormai scomparsa. E così l’incontaminato centro storico del borgo medioevale diventerà la suggestiva scenografia fatta di luci, ombre, rumore dei mestieri e i canti delle antiche nenie della tradizione Natalizia che avrà come destinazione finale la capanna Betlemme dove la Sacra Famiglia, anch’essa in costume locale, attende il visitatore.
La 43° edizione del Presepe Vivente di Maranola è arricchita da altre iniziative collaterali: la quarta edizione della mostra d’arte presepiale visitabile sino al 7 gennaio, l’allestimento all’interno dell’antichissima chiesa di S.Maria ad Martyres della mostra “Devoti Ricami” in collaborazione con il museo diocesano di Gaeta e , al suo interno, della visita al presepe in terracotta policroma di scuola pugliese del XVI secolo. Esso si snoda su due livelli, in basso sull’altare la sacra famiglia e sull’arco che funge da capanna figure grandi e piccole a seconda della prospettiva. Desta attenzione la figura particolare di una donna con bambino in grembo ed in testa un cesto con le “fuscelle” di un formaggio locale, il marzolino, immagine simbolica di una civiltà contadina, come quella di Maranola, appartenente ad un tempo ormai trascorso.
Saverio Forte
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