ROMA – Il Consiglio regionale del Lazio ha approvato il rendiconto generale della Regione Lazio per l’esercizio finanziario 2016 che ha ottenuto il giudizio di parifica senza eccezioni dalla Corte dei Conti, il rendiconto consolidato Giunta-Consiglio 2016, il bilancio consolidato 2016 del Gruppo Regione Lazio, la legge n. 389 d’assestamento del bilancio 2017 e l’autorizzazione all’esercizio provvisorio del bilancio per l’esercizio finanziario 2018 che potrà autorizzare la Giunta regionale a esercitare provvisoriamente, per dodicesimi e comunque non oltre il 31 marzo, le disposizioni contenute nella proposta di bilancio.
“A pochi mesi dal voto, per il rinnovo del Consiglio Regionale del Lazio, l’approvazione dell’esercizio provvisorio è stato un atto di responsabilità istituzionale volto a non vincolare l’attività della futura Amministrazione regionale. – Lo dichiara il Consigliere regionale Enrico Forte – Fatti tutti i passaggi e garantendo la correttezza delle procedure, ci asteniamo politicamente dal condizionare il futuro Consiglio che potrà fare in piena sovranità le sue scelte politiche. Abbiamo abolito una prassi non positiva dei Consigli regionali e del Parlamento in base alla quale l’ultimo bilancio della legislatura fosse segnato da una ‘leggerezza’ e da una serie di atti puramente elettorali
Abbiamo ereditato una Regione con un disavanzo consolidato di 13,5 miliardi. .” – continua Forte – “ La riconsegniamo ai cittadini dopo 5 anni con un disavanzo che si attesta a -517,689 milioni. L’Ente regionale era gravato da un debito di 22 miliardi di euro, che continuava ad aumentare nei confronti dello Stato, dei cittadini e delle imprese.
L’esempio più eclatante è il risultato ottenuto nel settore della sanità, con l’uscita dal commissariamento. Nel 2013 era impossibile pensare a nuove assunzioni e i servizi “funzionavano” solo grazie a sforzi eroici del personale sanitario.
Oggi, grazie anche al grande lavoro operato dall’assessore Regionale Sartore in questi anni sono stati pagati 9,8 miliardi di debiti, salvando il Lazio e le aziende dal fallimento, saldato i debiti pregressi e accorciando i tempi di attesa dei pagamenti dei fornitori della Regione dai 1025 giorni previsti nel 2013 ai 26 giorni attuali.
Per tutto il percorso tracciato– conclude Forte – ci ha sempre guidato la convinzione che risanare i conti non significava produrre altra austerità. Risanamento, sviluppo e allargamento dei diritti erano obiettivi da perseguire contemporaneamente. Perché il punto non è solo spendere di meno, ma anche essere capaci di spendere meglio quello che c’è a disposizione, con misure più efficienti e inclusive”.
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