L’eco dell’immane tragedia che ha colpito la comunità di Gaeta con la terribile scomparsa di Daniele Viola, il volontario della protezione civile di appena 24 anni che ha perso la vita mercoledì scorso travolto da un tir impazzito sulla strada regionale Flacca in località Conca, è arrivata anche nella vicina Formia di cui è originaria la famiglia della ex fidanzata di quel “gigante buono” che tanto amava il mare al punto da diventare bagnino di salvataggio. Questo nuovo e pesante tributo di sangue è entrato dritto dritto nella campagna elettorale del comune e sul banco degli imputati è finita la gestione della strada statale Flacca nell’anno in cui compie i suoi primi 60 di attività . Che questa strada si molto di più di un’arteria pericolosa lo ha tenuto a precisare il coordinatore dell’associazione “Araba Fenice” Gianni Carpinelli alla testa di una formazione che ha deciso di sostenere la candidatura a sindaco dell’ex segretario generale e direttore generale dello stesso comune di Formia Mario Taglialatela. Concepita nel primo dopo guerra per sviluppare l’immagine turistica del sud-pontino ma deficitaria da anni dei promessi e necessari interventi di manutenzione, la Flacca è un via vai di mezzi pesanti che, incuranti spesso delle periodiche ordinanze di divieto al transito, sfrecciano nei centri abitati di Formia e Gaeta per evitare il pagamento del pedaggio autostradale. Gli stessi residenti di “Conca” e del Parco “Belvedere” – dove abitava Daniele – sono rassegnati dopo aver visto i rispettivi appelli caduti nel vuoto, preoccupati quotidianamente di attraversare sulle strisce pedonale all’altezza del tratto di strada dove sono stati infranti tutti i sogni, “legittimi”, del volontario della Protezione civile. Questo tratto maledetto della Flacca lo conoscono (purtroppo) bene i gaetani, memori di un altro spettacolare incidente stradale di qualche anno fa quando, sempre in località Conca, un’auto si era schiantata contro la pensilina del servizio di trasporto del Cotral. Il coordinatore dell’”Araba Fenice” crede che la gestione, futura, della Flacca deve vedere uniti (“più che mai”) i comuni che l’attraversano, in primis Formia e Gaeta: “ Per rispetto ed in memoria di chi ha perso la vita lungo i quattro chilometri che separano queste due città i vertici delle due amministrazioni comunali devono sapere ufficialmente dalla Regione e dal governo nazionale se il progetto di attraversamento a monte di Formia e Gaeta sia o meno realizzabile ma – osserva Carpinelli – senza tentennamenti o risposte evasive o rimandate ai bilanci di chissà quali anni.
Se una strada di attraversamento a monte non potrà essere realizzata in un lasso di tempo breve – aggiunge – sarà un legittimo interesse e diritto da parte dei due comuni sapere quanti investimenti potranno essere realizzati per migliorare la sicurezza e la fruibilità del tratto iniziale della Flacca. Da anni si brancola nel buio – accusa il coordinatore dell’”Araba Fenice” – e tra Formia e Gaeta si continua a morire. La campagna elettorale di Formia è un’occasione giusta perché una simile rivendicazione venga portata avanti da tutte le forze politiche, nessuna esclusa. “.
Carpinelli intanto si pone e avanza un altro inquietante quesito: “Il tir che ha travolto Daniele Viola poteva transitare l’altra sera sulla Flacca in direzione sud e, dunque, di Formia? “. Naturalmente la risposta è scontata, è negativa. Dal 22 dicembre vige un’ordinanza del vice-comandante della Polizia locale del comune di Gaeta, Mauro Renzi, che inibisce il transito ai mezzi che hanno un peso superiore alle sette tonnellate e mezzo sul cavalcavia, nel tratto urbano al chilometro 28 e 100 della Flacca, ritenuto pericoloso per la sua staticità, che sovrasta via Garibaldi e l’omonimo cimitero monumentale. Il tir che ha travolto Viola è transito tranquillamente in quel punto – l’ha confermato la Polizia Stradale di Formia – con un carico di carote di un’azienda agricola di Sabaudia destinato ad un’azienda di trasformazione di un centro del napoletano. I controlli sono stati inutili, dunque? Carpinelli non vuole responsabilizzare nessuno ma chiede uno “sforzo maggiore” perché un’ordinanza del comune “x” venga rispettata anche dal comune “y” soprattutto per il transito, da entrambe le direzioni, del traffico pesante, quello ritenuto il più pericoloso per la circolazione veicolare. La Polizia stradale di Formia, che ha la giurisdizione su oltre la metà delle strade della provincia di Latina, allarga le braccia: “ Si sappia – dice un suo dirigente che vuole rimanere nell’anonimato – che la coperta è corta (con allusione al personale e ai mezzi a disposizione) e non siamo ancora dotati del dono divino dell’onnipotenza e dell’onnipresenza…”
Devi effettuare l'accesso per postare un commento.