CASTELFORTE – Si conosceranno soltanto tra 45 giorni i risultati dell’autopsia di Edoardo Di Pastena, l’ex operaio dell’Evotape di Santi Cosma e Damiano che ha cessato di vivere il giorno di Capodanno dopo un’agonia, di quasi sei mesi, iniziata la sera del 3 giugno scorso nei pressi del bar “Novecento” in via Alfredo Fusco a Castelforte quando fu coinvolto in una rissa scoppiata – pare – per futili motivi. A disporre martedì l’esame medico legale sul cadavere del 50enne era stato il giudice del Tribunale di Cassino Donatella Perna davanti al quale è in corso di svolgimento il giudizio immediato, con l’ipotesi di reato di lesioni gravi, per Antonio Mendico, l’autotrasportatore di 42 anni con il quale ebbe un alterco proprio Di Pastena. Sull’esito del delicato esame hanno voluto mantenere un profilo basso tutti i consulenti di parte: il professore universitario (nominato dal Tribunale di Cassino), il dottor Filippo Marini (indicato dalla difesa) e anche il perito scelto dall’avvocato Antonio Giuliano Russo per conto della parte civile e, dunque, della famiglia.
L’autopsia deve sciogliere il più intricato nodo di questa triste vicenda: accertare – come richiesto dal sostituto Procuratore Alfredo Mattei – se esista un nesso di casualità tra la rissa in cui è stato coinvolto Di Pastena e la morte sopraggiunta a Capodanno o se esistano eventualmente concause che hanno peggiorato, nel corso degli ultimi mesi, il quadro clinico della vittima durante la sua personale e drammatica permanenza inizialmente presso il “Dono Svizzero” di Formia e l’ospedale “Santa Maria Goretti” di Latina e, poi, presso la clinica “Neuromed” di Pozzilli e il Policlinico “Gemelli” di Roma dove è morto per un vastissimo trauma cranico e – si è appreso – una scomposta frattura mascellare.
Intanto Castelforte si appresta a dare l’ultimo saluto ad Edoardo Di Pastena. I suoi funerali sono in programma venerdì pomeriggio, alle 15.30, presso la chiesa parrocchiale di San Giovanni Battista e sono molto attese le parole che pronuncerà durante l’omelia il parroco, don Fabio Gallozzi, per una tragedia scoppiata in una calda serata di inizio estate a causa di un alterco seguito ad una precedente rissa, scoppiata – pare – per una parola di troppo o per un saluto negato. La famiglia Di Pastena – ha fatto sapere il fratello di Edoardo Di Pastena, Adolfo – vuole rimanere in silenzio, tentare di fronteggiare un dolore grandissimo per la morte del congiunto che ha avuto soltanto la “colpa di trovarsi nel momento sbagliato nel posto sbagliato”.
E’ in corso un procedimento penale ma la famiglia della vittima ma starebbe promuovendo altre iniziative “importanti” che “saranno rese note a tempo debito. “Mio fratello non era affatto ubriaco – ha concluso l’ex consigliere comunale di Castelforte – ed è questa l’unica verità che qualcuno vuole mistificare. Lo dobbiamo alla sua memoria, di un uomo giusto e buono, e nel rispetto della moglie e della figlia che ha soltanto 11 anni. Tutto il resto è solo un tentativo di far svolgere un processo ma fuori da un’aula di Tribunale”.
Saverio Forte