FORMIA – Le vittorie sono sempre figlie di molte madri. Le sconfitte diventano immediatamente orfane. Il panorama politico di Formia non sfugge a questa regola antica nel commentare l’esito dell’assemblea dei 32 sindaci dei comuni dell’Ato 4 che, confermando una propria delibera del 26 luglio e sconfessando l’operato della propria segreteria tecnico operativa, avrebbe deciso di stralciare dal piano degli interventi straordinari per far fronte all’emergenza idrica, l’installazione degli impianti di dissalazione presso il Molo Vespucci della città.
A non voler coniugare il verbo al condizionale è il meetup cittadino del Movimento Cinque Stelle secondo il quale, addirittura, “Acqualatina può realizzare il dissalatore perché la sceneggiata di lunedì a Latina non serve a Latina”. Parole durissime come un macigno che sarebbero state ispirate da un dirigente pentastellato di primissimo piano, Delio Fantasia, ma da anni storico esponente del comitato del sud-pontino contro Acqualatina. In effetti quella adottata dall’assemblea dei comuni dell’Ato 4, dopo una seduta fiume, è una delibera d’intenti (il finanziamento di un milione e 530 euro destinato alla dissalazione di Formia è stato dirottato parte per la ricerca delle perdite idriche in alcuni comuni della fascia lepina della provincia di Latina e parte per realizzare due nuovi campi pozzi in località “Acervara” a Formia) che dovrà essere ratificata dal commissario regionale per l’emergenza idrica, il presidente della stessa Regione Lazio, Nicola Zingaretti. Un’insinuazione la muove anche il M5S: ”La conferenza dei sindaci in Ato 4, non ha revocato alcun atto che dà la possibilità ad Acqualatina di procedere con i lavori dei dissalatori. Isindaci si sono limitati a chiedere a Zingaretti di rivedere l’atto da lui approvato in qualità di Commissario Regionale per l’emergenza idrica, con il quale nomina “il Legale Rappresentante pro-tempore nella società Acqualatina Spa, Soggetto Attuatore per la realizzazione e gestione degli interventi previsti nel Piano degli interventi urgenti, Allegati 1 e 2 al presente provvedimento per i Comuni dell’Ambito Territoriale Ottimale ATO4-Latina” e ordina di realizzare il dissalatore. Questo atto, documentabile al link https://tinyurl.com/y…, è tuttora efficace e produce gli effetti in esso contenuto. Praticamente Acqualatina può iniziare i lavori dei dissalatori anche oggi.”. Secondo il meetup del Movimento Cinque Stelle, invece, il Comune di Formia “avrebbe dovuto impugnare questo atto dinanzi al Tar (cosa già fatta ma i grillini l’omettono di ribadire) ma opporsi a Zingaretti avrebbe significato opporsi al presidente del proprio partito. Quindi, erroneamente, o volutamente, il Comune di Formia è ricorso al Tar contro atti che non modificano la sostanza delle cose”. Insomma quella andata in scena lunedì a Latina è “la ennesima sceneggiata di sindaci esperti e capaci che dimostrano ancora una volta la loro totale inesperienza e incapacità.Se qualche cittadino pensa di lottare contro Acqualatina avvalendosi dell’ausilio dei sindaci del Partito Democratico e Forza Italia, sbaglia di grosso. Solo la forza dei cittadini e dei comitati, liberi e autonomi, può contrastare questa situazione”.
Naturalmente l’intera vicenda è finita, più meno direttamente, nel dibattito elettorale e la più attiva è stata la candidata a sindaco del movimento “Città in comune”, Paola Villa, che nell’ultimo fine settimana aveva tessuto una laboriosa tela telefonica con alcuni sindaci per stralciare gli impianti di dissalazione presso il porto commerciale di Formia. E la Villa è finita nel bersaglio del M5s che l’attacca frontalmente in quello che dovrebbe essere lo stesso ambito e schieramento politico: “Fa infine sorridere la propaganda elettorale messa in atto dalle varie forze politiche che si confronteranno alle prossime amministrative a Formia e che da tempo stanno cavalcando la crisi idrica a spese dei cittadini, che oggi cantano inutilmente vittoria a tutto spiano e mostrano invece solo la loro incompetenza ed inaffidabilità politica”.
Nel dibattito sul suo profilo facebook è intervenuto anche Claudio Marciano, l’ex assessore alla sostenibilità urbana delle ultime due amministrazioni Bartolomeo e papabile candidato alle elezioni primarie del centrosinistra per la scelta del prossimo candidato a sindaco del centro sinistra. A suo dire “la conferenza dei sindaci ha spostato il finanziamento dei dissalatori verso opere più utili come il campo pozzi all’Acervara, e ha ritirato la delibera di costituzione in giudizio contro il Comune di Formia per la causa sui dissalatori. L’Ato 4 dovrà procedere ora a ritirare l’atto con cui dava per approvati i pareri tecnici per l’installazione dei dissalatori, il Comune ritirerà il suo ricorso. Ottimo lavoro da parte della nostra avvocatura comunale e del Commissario Prefettizio, che ha dato continuità alla nostra battaglia”. Marciano ringrazia pubblicamente il sindaco di Latina, Damiano Coletta, che, coinvolgimento gli altri colleghi, “li ha portati su una posizione comune confermando la visione comune tra la sua amministrazione e la nostra uscente sui temi della gestione dei rifiuti e dell’acqua. Ora avanti tutta con i lavori di rifacimento della rete idrica e con la ripubblicizzazione del servizio idrico”.
A gridare vittoria è anche il Partito Democratico in un comunicato che, sintetizzando la posizione dei tre circoli cittadini, dovrebbe essere stato ispirato e redatto dal coordinatore del circolo “Piancastelli-Diana” Francesco Carta, per il quale l’assemblea dei sindaci dell’Ato 4 ha mandato all’ente gestore “un segnale forte e chiaro . Le forze politiche, i movimenti e i cittadini che si stanno battendo per una gestione più trasparente, efficiente e rispondente alle esigenze collettive hanno messo a segno – si legge in una nota – un importante precedente. L’azione sinergica dei dirigenti locali e provinciali del Partito Democratico, i primi ben evidenziando al commissario prefettizio il rischio che il Comune di Formia correva, i secondi coinvolgendo preventivamente i sindaci tutti, è riuscita a frenare atti lesivi degli interessi del nostro intero territorio”. Il Pd formiano esulta al punto da sostenere come Acqualatina e la Segreteria Tecnica Operativa dell’Ato 4 e i loro funzionari “hanno ben compreso che non saranno più tollerate iniziative e azioni da essi unilateralmente imposte in spregio alla volontà politica che, peraltro, detiene la maggioranza delle quote, e che non si consentirà più di speculare su un bene primario come l’acqua. Nessun ricatto neppure morale (ricordiamo ad esempio le ulteriori vessazioni subite dai cittadini del Sudpontino, con ancor più serrate manovre di chiusura, dopo il no ai dissalatori) fermerà la popolazione”. Il Pd di Formia, uscito con le ossa rotta dalla conclusione anticipata della quarta amministrazione Bartolomeo, sembra interessato a calpestare lo stesso terreno elettorale della Villa e lo sottolinea in un altro passaggio che sembra un preciso diktat, quasi un ultimatum, rivolto all’ente gestore: “Sappia che il movimento che vibra all’esterno, estraneo ai giochi di palazzo e di potere, saprà reagire ad ogni sopruso, veicolando la volontà popolare attraverso i rappresentanti istituzionali e politici e pretendendo il suo pieno rispetto. Non è certo con le delibere ottenute lunedì, diverse da quelle che il gestore avrebbe voluto imporre, che ci fermeremo ed innanzitutto, ne pretenderemo la piena esecuzione senza che subdolamente esse possano in qualche modo trovare nuovamente ingresso magari sotto mentite spoglie”. Insomma il Pd sembra interessato ad uscire dalla traumatica quarantena in cui era piombato, voglioso di rispolverare le asce da guerra che aveva sotterrato per favorire la gestione del potere utilizzando l’intenso e triplice appuntamento elettorale in corso (regionali e politiche del 4 marzo e, più avanti, quello amministrativo). Si affida al presidente Zingaretti ma con un monito:” Insisteremo perché vada verso una totale pubblicizzazione degli acquedotti e dia continuità al progetto così come lo chiediamo a tutte le altre rappresentanze politiche. Ancora, cercheremo di coagulare intorno ai Sindaci, che già si sono espressi favorevolmente, tutte le altre forze al fine di avviare la più volte auspicata ispezione amministrativa (promessa mai mantenuta dall’attuale governo regionale) che sola potrà chiarire l’andamento della gestione fino ad oggi, gli interventi dei vari piani industriali eseguiti e ogni tipo di spese sostenute”.
Saverio Forte
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