SUD PONTINO – Forse si è aperto uno spiraglio per la risoluzione, positiva, della controversia sollevata da due strutture di riabilitazione di Gaeta e di Formia, la cooperativa “La Valle” e l’istituto medico-pedagogico “San Cuore”, che avevano denunciato in un esposto come dal 1 febbraio sessanta loro assistiti, persone affette disabilità fisica, psichica e sensoriale, rischiassero di rimanere a piedi per la decisione dell’Asl di Latina di non poter più provvedere alla copertura delle spese di trasporto di queste sfortunate persone da e per i due centri di riabilitazione, peraltro accreditati con il sistema sanitario regionale. Una sorta di “fumata grigia” è scaturita dalla riunione dei sindaci e dei rappresentanti dei comuni del distretto socio sanitario del sud-pontino che, unitamente ai responsabili del settore “Aree fragili” del distretto sud dell’Asl, al comune di Formia (rappresentato dal sub commissario Marcello Zottola) hanno incontrato i delegati delle due strutture che assistono i 60 disabili del Golfo.
Il dirigente dell’ufficio di piano, Maurizio Loreto Ottaviani ha annunciato l’invio nei prossimi giorni di una circolare comune dei settori sanità e servizi della Regione Lazio che disciplinerà la gestione economica, pari a 140mila euro, del servizio per il 2018: il 50% accollato dall’Asl, l’altra metà dai comuni in proporzione al numero dei disabili residenti delle due strutture. Naturalmente il clamore mediatico sollevato dall’esposto inviato – tra i destinatari la Regione Lazio (il Presidente Zngaretti anche nella veste di commissario per il piano di rientro della sanità), il commissario dell’Asl Casati e il direttore del distretto 5 Antonio Graziano, il distretto socio sanitario di Fomia, la Questura, la Procura della Repubblica e la Prefettura di Latina, il Commissariato di Polizia di Gaeta, il sindaco di Gaeta Cosmo Mitrano e il commissario Prefettizio del comune di Formia Maurizio Valiante – dal presidente Giuseppe Errico e da Suor Assunta Maisto ha centrato l’effetto sperato. Almeno per il momento.
Le due strutture di Gaeta e Formia erano scese sul piede di guerra perché il commissario straordinario dell’Asl Casati invitava i Comuni di residenza degli stessi disabili a prendersi carico del servizio. Ma a pagare ora – vuoi anche la campagna elettorale in corso – sarà la stessa Regione Lazio con fondi propri che destinerà all’Asl e ai comuni per coprire un servizio che, se fosse sospeso, provocherebbe una “delicata e preoccupante situazione, soprattutto in relazione al pericolo degli utenti più a rischio di disagio sociale che – si leggeva nell’esposto alla Regione Lazio – che potrebbe ricevere danni psico-fisici e relazionali gravi a seguito all’interruzione delle terapie sinora svolte”.
L’assemblea del distretto socio sanitario del sud-pontino, il cui l’ente capofila è il comune di Formia, ha anche affrontato – pare favorevolmente – un’altra emergenza economica “in piedi” da tempo, da oltre sei mesi: il mancato riconoscimento sinora alle due strutture riabilitative di crediti per quasi 100mila euro dopo che i rimborsi sono stati rifiutati sia dall’Asl che dai comuni di Formia e Gaeta. Anche su questo fronte il dottor Ottaviani ha annunciato, dopo un filo diretto con i competenti uffici della Regione Lazio, che le fatture inevase saranno saldate ed il servizio potrebbe tornerà alla regolarità. Rassicurazioni verbali sì che comunque hanno motivato i dirigenti dei due centri a sospendere lo stato di agitazione. Sulla scorta di questo annuncio il sit-in, programmato per il prossimo 1 febbraio davanti la sede dell’Asl di Latina in via Pierluigi Nervi , è stato sospeso.
Vi avrebbero dovuto e voluto partecipare circa duecento persone tra operatori, familiari e disabili per esternare tutto il loro legittimo dissenso nei confronti dell’inerzia burocratica delle istituzioni regionali. Ora si attendono riscontri scritti che, vista l’immediatezza del voto, non tarderanno ad arrivare. Almeno…
Saverio Forte