SPERLONGA – La sua partecipazione all’inaugurazione dieci giorni fa della campagna elettorale di Forza Italia presso il palazzetto dello sport di Fondi secondo molti è stata formale, nel senso che la decisione di mollare gli azzurri, dopo 24 anni, l’aveva presa da tempo e, forse, la settimana prima. Le stesse dichiarazioni pubbliche del Senatore Claudio Fazzone gli avrebbero creato non pochi motivi di fastidio nel momento in cui il parlamentare fondano, alla presenza del candidato presidente alla Regione Lazio Stefano Parisi, diceva di essere “orgoglioso di essere suo amico. Oggi, domani e per sempre” e che lo stesso due volte presidente della Provincia… dimostrerà la sua estraneità ai fatti contestati”. Se per alcuni analisti quelle dichiarazioni di Fazzone avrebbero permesso al barometro di Forza Italia di indicare il sereno nei rapporti con il sindaco di Sperlonga, Armando Cusani, l’interessato ha rotto gli indugi divorziando da quel partito di cui è stato uno dei rappresentanti più influenti e potenti su scala provinciale e regionale.
Che il viaggio di Cusani rispetto a Forza Italia fosse giunto al capolinea, la conferma è giunta sabato quando, in occasione della presentazione delle candidature alle regionali, due suoi pupilli, di Sperlonga e Minturno, l’assessore Lorena Cogodda e l’ex delegato al demanio Vincenzo Fedele, comparivano nella lista civica “Energie per l’Italia” del candidato presidente del centro destra laziale Stefano Parisi. Per molti addetti ai lavori dietro quelle candidature (bisogna aggiungerci anche quella dell’ex sindaco di Gaeta Massimo Magliozzi) doveva esserci soltanto lui, il sindaco di Sperlonga. E così è stato. Una rottura in grande stile quando tutti consideravano Cusani, dopo le vicende giudiziaria derivanti dall’inchiesta “Tiberio”, pronto ad essere protagonista in campagna elettorale a fianco della lista di Forza Italia per il consiglio regionale e, del suo ex capo di gabinetto, il formiano Pino Simeone.
Macchè. Cusani rimane nel centro-destra ma, lasciando la spinosissima causa di Forza Italia, aderisce al movimento fondato da Stefano Parisi. Una ripicca provocata dalla mancata candidatura al Parlamento italiano dell’Eurodeputata Alessandra Mussolini che, qualora fosse stata eletta, avrebbe permesso a Cusani – al momento secondo degli eletti nella lista del Pdl – di volare a Strasurbo? Potrebbe essere una ragione ma Cusani sul suo profilo face book appare più profondo, deluso e rammaricato per quella che è stata (per lui) l’azione politica di Forza Italia “ dopo anni di crescita, anni di piena fiducia, di sfide, successi e anche di prove difficili. Ma nel corso dei mesi appena trascorsi – osserva subito il riabilitato sindaco di Sperlonga – i valori più profondi e significativi della mia vita hanno brillato come non mai.
E allora ho colto l’occasione per guardare indietro, osservare fuori coloro con cui ho condiviso l’esperienza politica e scandagliare la mia anima. Allo stesso tempo ho potuto vedere splendere con chiarezza dentro di me l’intenso amore per un ideale altissimo, che risiede nel rispetto delle persone e nel dovere che ha la politica di servirle senza alcun tentennamento. E ho realizzato che a percorrere quella strada ero solo – è il pesante atto d’accusa che Cusani formalizza nei confronti dell’apparato provinciale di Forza Italia – Che credevo, difendevo e lottavo per qualcosa che ai miei colleghi piaceva molto. La verità è che non sarebbero mai stati pronti a tramutare quegli ideali in realtà.”. Un’analisi spietata che ora provocherà, a meno di un mese dal voto politico e regionale, un serrato dibattito all’interno di Forza Italia. Cusani aggiunge scrivendo “di aver combattuto battaglie in nome di quei valori, ho difeso a testa alta, senza cedere ai ricatti e senza timore, un popolo che meritava di essere difeso. Ma oggi, guardando quel film, ho realizzato che la mia squadra sono stato e sono solo io. Restare in Forza Italia significherebbe dunque continuare a combattere per un partito fatto di persone che hanno sostenuto molti proclami (nemmeno tutti, a dire il vero) ma che ostacolano di fatto la realizzazione dei progetti che servono davvero a questo Paese. La mia, dunque, è oggi come vent’anni fa, una scelta di libertà.”
Il sindaco di Sperlonga ribadisce, ora più che mai, che la sua scelta è quella di restare “fedele a me stesso e difendere l’integrità dei valori che mai potrò cancellare: lavorare al servizio esclusivo dei cittadini e degli interessi che riguardano la comunità, con un’unica grande missione condivisa: realizzare le condizioni migliori per vivere un presente sereno e costruire un futuro sicuro per i nostri figli. È una scelta di libertà, dalle catene della schiavitù, contro la quale sempre ho combattuto.
Quella dei cittadini nei confronti di pochi eletti, quella della buona politica nei confronti di rappresentanti incapaci e despoti – arriva ad utilizzare questi aggettivi Cusani, chissà nei confronti di chi allude – Questa è dunque la mia scelta: la libertà di difendere e costruire, senza padroni, tenendo alto lo sguardo verso una sola stella, il bene sociale.
Una libertà che urla nei bisogni di tutti noi, nelle case, negli ospedali, negli uffici, nelle strade: liberiamoci!”. Parte da qui una nuova stagione politica per l’ex presidente della Provincia? L’interessato è il primo a crederci quando sostiene che “possiamo costruire e sostenere un rinnovamento politico oggi più che mai necessario”.
“Energie per l’Italia” di Stefano Parisi è considerato già delle urna uno strumento per contarsi: “ Possiamo iniziare una rivoluzione di libertà che non nasce dalla rabbia della rivolta, non invoca distruzione, ma ha il suo slancio nella consapevolezza che un cambio di rotta è necessario e non più rinviabile per il bene di tutti: una forza buona, ricca di nuove energie e di amministratori capaci, come Stefano Parisi.” Nella sua Sperlonga Cusani ha deciso di candidare l’assessora Lorena Cogodda, “una donna giovane, madre e amministratrice vicina ai bisogni dei cittadini. Con Lorena possiamo portare energia al nostro territorio e finalmente affrontare con azioni decise i temi che logorano giorno dopo giorno la vita di noi tutti, cittadini: una sanità dignitosa, sostegno alle imprese, alle economie che permettono lo sviluppo, la crescita della nostra terra, come l’agricoltura, il mercato ortofrutticolo, il turismo. Condurre una battaglia necessaria a sfavorire una regione romanocentrica e sostenere un programma di ripartizione delle risorse a sostegno dei territori….per produrre quelle azioni essenziali per costruire una società sana e curarla dalla malattia della schiavitù”.
Saverio Forte