ITRI – Rimpasto con polemiche al vetriolo al comune di Itri. La decisione del sindaco Antonio Fargiorgio di ritirare e di ridistribuire a distanza di pochi giorni le deleghe assessorili potrebbe minare la solidità delle fondamenta della maggioranza che lo sostiene dal voto amministrativo del giugno 2016. La conferma è giunta, puntuale, dalla seduta “double face” – drammatica inizialmente, caotica poi – del consiglio comunale di mercoledì. Trascorrevano soltanto alcune ore dal suo annunciato siluramento che l’ex vice-sindaco ed ex assessore alla cultura Paola Soscia, dopo aver garantito che sarebbe rimasta in maggioranza, è uscita fisicamente per due volte dall’aula insieme alle opposizioni dei Fratelli d’Italia e del Movimento cinque Stelle provocando, di fatto, la mancanza del numero legale. Questo comportamento ha indispettito non poco il sindaco Fargiorgio che, scuro in volto, ha dovuto incassare il colpo unitamente ad alcune assenze che campeggiavano nella sua risicata maggioranza. E invece ha dovuto subire anche la vendetta, consumata a caldo, da parte della sua ex vice sindaco… nonostante all’ordine del giorno figurasse un argomento richiesto dalle minoranze e tanto caro proprio all’ex assessore alla cultura, l’approvazione del bando per la gestione pubblica del castello medioevale e del museo del brigantaggio.
Nelle sue comunicazioni iniziali il sindaco di Itri era stato telegrafico ufficializzando le sue decisioni di natura politica a cinque giorni dal ritiro delle deleghe. Tutto secondo copione con due nuovi ingressi in Giunta, quelli del neo vice-sindaco espressione di Forza Italia Andrea Di Biase (destinatario delle deleghe all’igiene pubblica, servizi sociali, programmazione, monitoraggio dei fondi europei ) e di Tiziana Ialongo (delegata alla Pubblica istruzione, affari generali e attuazione del programma). Rimpiazzano rispettivamente Paola Soscia e Salvatore Ciccone che, sinora in Giunta quale assessore ai lavori pubblici, era uno degli assenti nella maggioranza consiliare nel consiglio della verità. Insomma, oltre a quella annunciata e nota di Di Biase, la seconda novità nell’esecutivo del sindaco di Itri riguarda l’ingresso di Tiziana Ialongo, figlia dell’ex sindaco e presidente del Parco regionale dei Monti Aurunci, Giovanni, e compagna dell’ex candidato a sindaco al comune di Minturno, l’avvocato Massimo Signore.
Del resto il sindaco di Itri ha confermato nel proprio esecutivo tre assessori fedelissimi, Mario Di Mattia (con le deleghe alle Attivitù Produttive e agricoltura), Giovanni Battista Colucci (bilancio, tributi, programmazione economica e innovazione tecnologica) e la seconda assessore forzista (oltre che candidata al consiglio regionale del Lazio) Serena Ciccarelli che perde sì i Servizi sociali ma viene investita della delega più ambita, quella ai Lavori pubblici. Naturalmente il sindaco di Itri, in considerazione della situazione di totale incertezza, ha conservato ad interim tutte le deleghe minori occupate dai singoli consiglieri di maggioranza e quella, spinosissima, alla cultura, sinora gestita, tra quotidiani mal di pancia, dall’ex vice-sindaco Soscia. L’avvocato Fargiorgio pensava di poterla riaffidare nel momento in cui i rapporti, politici e personali, con la sua ex “vice” sarebbero tornati “normali” e, invece, la Soscia è uscita due volte insieme ai rappresentanti delle minoranze facendo vedere alla maggioranza i sorci verde.
Nelle interviste video rilasciate a Saverio Forte il sindaco di Itri Fargiorgio ha cercato di gettare l’acqua sul fuoco delle polemiche affermando che il “tagliando” di questi giorni, sollecitato peraltro a settembre dal coordinamento comunale di Forza Italia (partito che ora terrà sotto scacco il primo cittadino aurunco), faceva parte integrante di un rilancio dell’azione politico-amministrativa. E, invece, ha acuito i problemi all’interno della maggioranza consiliare che, dopo il consiglio comunale odierno, sembrava un pugile stordito, relegato all’angolo dalle pesanti censure dell’ex vicesindaco Soscia – che a stento ha nascosto la sua delusione ed amarezza per la sua estromissione dalla Giunta- e da quelle politiche rilanciate, a più riprese, dal battagliero consigliere comunale dei Fratelli d’Italia, l’avvocato Giuseppe Cece, secondo il quale con la “cacciata dell’assessore Soscia si indebolisce l’azione amministrativa della maggioranza Fargiorgio, peraltro sempre più lontana dal paese reale”.
Unica voce controcorrente quella del neo vice-sindaco azzurro Andrea Di Biase: “Ora ripartiamo con una fitta agenda di iniziative anche perché non è corretto – ha detto il neo assessore ai servizi sociali – che l’unico problema e tema a Itri sia legato alla Pro Loco e alle sue iniziative promozionali”.
Saverio Forte
Intervista al sindaco Antonio Fargiorgio
—
Intervista al neo vicesindaco Andrea Di Biase
—
Intervista a Giuseppe Cece
—
Intervista a Paola Soscia