VENTOTENE – Non l’ennesimo “partitino pre-elettorale” ma un semplice movimento popolare che nasce dalle esigenze e dalle ambizioni dei giovani ventotenesi. Si chiama “La Ventotene che vorrei” il progetto lanciato dal consigliere comunale Daniele Coraggio e Simone Flocco, insieme ad altri ragazzi isolani.
“Vogliamo far sentire forte il nostro punta di vista, la nostra idea di isola e siamo aperti al confronto tra generazioni perché il dialogo costruttivo è alla base di uno sviluppo sostenibile”, spiega Daniele Coraggio. Il movimento politico, al momento, non ha ancora deciso quale dei due candidati a sindaco supportare, se il sindaco uscente Geppino Assenso oppure lo sfidante Gerardo Santomauro.
“La Ventotene che vorrei – continua il consigliere comunale – è un movimento giovanile che vuole contribuire al processo di innovazione politica, culturale e programmatica grazie all’incontro di liberi cittadini, provenienti da diverse esperienze che si riconoscono in un altro modo di vivere, pensare e programmare l’isola. Gli inglesi lo chiamerebbero Think tank, noi, molto più semplicemente pensiamo che l’impegno civico sia fondamentale, perché non esistono soluzioni di destra o di sinistra, ma solo soluzioni buone per l’isola.Un progetto di una Ventotene alternativa, centrato sulla qualità della vita degli isolani, su una qualificata e trasparente azione degli amministratori e su un più attento uso della risorsa ambientale in chiave lavorativa e conservativa.
Riteniamo necessario allargare gli orizzonti, prevedendo necessariamente la condivisione e la partecipazione degli isolani alle scelte strategiche per il futuro, attraverso strumenti come la progettazione partecipata.
Le nostre idee per l’isola, vogliono essere concrete, realistiche e prive di enfasi e retorica: una visione del territorio, basata sulla sostenibilità, sulla riqualificazione, valorizzando ciò che di bello abbiamo e incentivando il riuso di ciò che esiste in termini di volumi edificati. Investire in modo consistente sui servizi sociali sviluppandoli in modo innovativo verso interventi partecipati di comunità che vadano oltre l’assistenzialismo e ripropongano un momento di scambio ‘servizi/tempo per la collettività’.
Stop alle grandi opere e impegno di risorse per un grande piano di manutenzione e rilancio paesaggistico sostenibile del territorio, incentivando l’utilizzo di fonti rinnovabili quali minieolico, solare ed energia delle maree.
Questi sono alcuni spunti dai quali intendiamo ripartire e chiediamo ai Ventotenesi; agli amanti dell’isola; ai frequentatori abituali; agli isolani “naturalizzati”, di contribuire a creare e condividere un progetto semplice, sostenibile, chiaro, condivisibile, concreto.
In momenti difficili come quelli che stiamo vivendo è necessario assumersi la responsabilità di partecipare perché il futuro dei nostri territori dipende anche dalle nostre scelte”.