SPERLONGA – Continuano i guai giudiziari per alcuni ex dirigenti e amministratori del comune più inquisito della provincia di Latina, quello di Sperlonga. Il Giudice per l’udienza preliminare del Tribunale di Latina ha rinviato a giudizio con le accuse di abuso d’ufficio in concorso l’ex dirigente del settore urbanistica del comune Massimo Pacini e l’ex assessore al ramo, Tony De Simone, relativamente ad una vicenda che, risalente al 2008, riguardava la tardiva concessione ad un imprenditore di Sperlonga di un lotto di un terreno di proprietà comunale che doveva servire per la realizzazione di una struttura turistico-ricettiva. Pacini, peraltro tra i nove indagati eccellenti dell’inchiesta “Tiberio”, ed il suo ex assessore Toscano dovranno affrontare un processo per ribadire la loro estraneità ad un’accusa che ha avuto nel frattempo ripercussioni di natura civilistica e giudiziaria (con ricorsi davanti il Tar del Lazio) in quanto i terreni che sarebbero dovuto essere assegnati hanno subito, nel frattempo, un cambio di destinazione d’uso in corso d’opera, nel senso che sono stati destinati con una variante ad hoc al Prg ad ospitare alcuni alloggi di edilizia economica e popolare. Dal rinvio a giudizio del Gup è stata stralciata la posizione del compianto sindaco di Sperlonga, Rocco Scalingi, perchè prematuramente scomparso nel 2015.
Intanto si sono aggiunte le misteriose dimissioni dalla Giunta Cusani dell’assessore ai beni comuni e all’assetto del territorio Joseph Maric, il più votato con 350 preferenze personali alle amministrative del 2016 ma considerato il “meno allineato” alle posizioni dei vertici dell’esecutivo di Sperlonga. Le motivazioni – ha fatto sapere l’interessato – le illustrerà nel primo consiglio comunale utile ma i rapporti, politici e personali, con il riabilitato sindaco Armando Cusani sono pessimi da tempo. La goccia che avrebbe fatto traboccare è stata la clamorosa decisione del due volte presidente della Provincia di uscire, dopo 20 anni, di lasciare Forza Italia, forza politica di cui Maric, dopo la polemica e velenosa uscita di scena di Cusani, potrebbe diventare a Sperlonga il nuovo punto di riferimento per il prossimo futuro. Maric non si è sbottonato davanti ai cronisti – come è suo prassi – così non ha fatto intendere le sue prossime iniziative politiche in consiglio comunale: aderirà al gruppo misto dichiarandosi ufficialmente indipendente o, addirittura, approderà al gruppo di opposizione di “Sperlonga cambia”.
La conflittualità tra Maric e Cusani – per molti – si è acuita all’indomani del 16 gennaio 2017 quando i Carabinieri del Nucleo Investigativo del comando provinciale di Latina arrestarono nove tra politici, dirigenti del comune di Sperlonga e imprenditori con la grave accusa di aver pilotato l’esito di alcuni appalti pubblici in cambio di favori e danaro. Maric, che risultò immacolato dalle indagini e dalle intercettazioni telefoniche ed ambientali, in forza di questo stato di cose avanzò una timida richiesta, di porre fine a quell’azione amministrativa (che sarebbe proseguita dal vice-sindaco Giuseppeantonio Faiola dopo l’arresto di Armando Cusani) gravemente contaminata dal pesante intervento della magistratura. Maric rimase in Giunta ma fortemente isolato. Sapeva che questa ortodossia lo avrebbe costretto in un angolo. E così è stato. Ma i suoi rapporti, conflittuali, con l’Armando Cusani sospeso dall’incarico di presidente della Provincia si sarebbero acuiti nell’inverno-primavera del 2016, cioè quando l’allora assessore all’urbanistica propose la sua candidatura a sindaco per la coalizione civica che al comune di Sperlonga guardava a destra. Era tutto pronto quando Armando Cusani con un classico colpo dal cilindro annunciò al fotofinish dal suo profilo facebook che sarebbe stato lui il candidato a sindaco della lista “Cusani per Sperlonga”. E così Maric per intelligenza politica ingoiò il primo rospo ma i 310 voti personali fecero la differenza e consentirono il ritorno di Cusani nella sua Sperlonga battendo, con molta sofferenza, la sfida di Marco Toscano di “Sperlonga Cambia”. Ma i rapporti tra Maric e Cusani non sarebbero più stati quelli di un tempo e le dimissioni di mercoledì dell’assessore hanno rappresentato la tradizionale goccia che ha fatto traboccare il vaso.
Naturalmente in questa nuova complicata situazione politico-amministrativa il gruppo di “Sperlonga Cambia” ha tratto le sue considerazioni politiche: “Il sindaco Cusani lascia Forza Italia e l’assessore Maric lascia la Giunta Cusani. Il tempismo non è certamente casuale e rende evidenti le spaccature interne alla maggioranza che sostiene il primo cittadino. Maric è rimasto al suo posto malgrado le inchieste giudiziarie che hanno travolto il Comune e la sua Giunta, malgrado il contenuto delle intercettazioni telefoniche dell’inchiesta “Tiberio” e malgrado i disastri nella gestione dei rifiuti e gli ecomostri spuntati sul nostro territorio. L’ex assessore all’assetto del territorio – continua la nota dell’opposizione – decide di abbandonare la Giunta solamente dopo che il sindaco ha lasciato Forza Italia, partito di riferimento della maggioranza, a ridosso del voto per le elezioni regionali e politiche. Maric si dimette da assessore, però non lascia la maggioranza e afferma di voler continuare a sostenere l’azione della Giunta che ha appena abbandonato. Ormai siamo alla commedia dell’avanspettacolo, mancano solo i nani e le ballerine. La verità è che il consigliere Maric è responsabile al pari dell’intera maggioranza dei problemi del nostro paese e la sua decisione, frutto di meri calcoli politici, è solo – ed è questo il pesante attacco di “Sperlonga Cambia” – un inutile quanto ridicolo tentativo di ricostruirsi una credibilità e una verginità politica. La sua scelta dimostra uno scarso coraggio nell’assumersi le proprie responsabilità ed evidenzia i forti contrasti che stanno spaccando la maggioranza, sia all’interno della Giunta che nei rapporti con i vari delegati del sindaco, alcuni ormai spariti da tempo.
L’unica cosa certa è che questa Amministrazione ha ormai perso ogni credibilità politica. La scelta del consigliere più votato della Lista Cusani di dimettersi dalla Giunta non potrà non avere conseguenze politiche di cui tener conto. I problemi del nostro paese rimangono senza risposta e nella maggioranza si avvicina sempre più rapidamente il momento del rompete le righe. Dal nostro punto di vista, il sindaco Cusani ha una sola possibilità: presentarsi in Consiglio comunale per annunciare le sue dimissioni e chiudere definitivamente questo sterile teatrino”.
Saverio Forte