VENTOTENE – Un successo? Un fiasco? Di certo, in piazza Castello c’era la metà, un centinaio di persone, della popolazione residente in questo periodo dell’anno. Basterebbe questo mero dato statistico per commentare l’esito della manifestazione, pubblica e pacifica, che un gruppo di mamme dei 12 bambini scolarizzati di Ventotene ha promosso e inscenato davanti l’ingresso del palazzo municipale per protestare contro la decisione della Giunta Santomauro di affidare alla cooperativa “Utopia 2000” di Sezze la gestione della comunità alloggio per anziani che si trova accanto alla chiesa parrocchiale di Santa Candida. In piazza è sceso chi – hanno ribadito gli autori del sit-in – si batte per evitare che si “acuiscano nuove forme di disagio e precariato sociale” e non per “scacciare qualcuno”. Le mamme, armate per lo più di striscioni e di slogan, hanno contestato l’iter avviato con la pubblicazione della determina dirigenziale dell’area “amministrazione generale” del comune che ha attivato – come detto – un’idonea procedura di affidamento del servizio di gestione della “comunità alloggio per anziani”.
All’iniziale petizione popolare, di cui sono state interessate tutte le famiglie residenti in questo periodo dell’anno sulla seconda isola pontina, il sindaco Gerardo Santomauro aveva replicato affermando come l’incarico attribuito alla coop, per una spesa complessiva di 39mila euro, serva per impedire l’interruzione del servizio, essenziale, della comunità alloggio per anziani di piazza Chiesa. Le mamme dei 16 bambini scolarizzati di Ventotene (10 della scuola derll’infanzia, 4 in una pluriclasse della scuola primaria e 2 allieve di terza media) sostengono, invece, che “Utopia 2002” “è specializzata nella cura ed assistenza a persone disagiate sul piano strettamente personale che su quello sociale”.
La manifestazione, che è stata completamente disertata dal sindaco di Ventotene e dai rappresentanti (ai diversi livelli) dell’amminiustrazione comunale, ha voluto lanciare un altro segnale : “Non vogliamo compiere alcuna barricata ma temiamo – hanno urlato le mamme di Ventotene – che la cooperativa di Sezze realizzerà a Ventotene, già alle prese nel periodo invernale con numerose forme di precariato e carenze di naturale sociale, “la propria meritoria azione su una variegata gamma di casi sociali: soggetti con problemi psichici, giovani e meno giovani tossicodipendenti, cittadini con precedenti penali con difficoltà di reinserimento sociale e ragazze madri con disagio personale e sociale”. Le mamme dei bambini di Ventotene “in assenza di un progetto pubblico e condiviso” sono certe che “il primo piano della casa alloggio per anziani dell’isola sarà destinato ad ospitare persone disagiate e mamme con bambini. Il vile denaro muove le ragioni di questa amministrazione e, fallito il tentativo di ripopolare Ventotene con cittadini extracomunitari, si tenta il ripopolamento coatto con una popolazione a vario titolo disagiata… Se una persona non ha scelta, viene “forzatamente” portato sull’isola , può solo vivere con maggiore disagio le difficoltà che già gli isolani vivono, legate alla carenza di servizi, ad una logistica complicata, ad uno stile di vita che gli isolani, invece, scelgono ed amano. E i veri isolani sono quelli che vivono Ventotene nelle condizioni invernali ed estive…”
Saverio Forte