FONDI – E’ stata approvata, dopo alcuni mesi di attesa, la delibera di Giunta che istituisce il Museo del Neorealismo a Fondi presso l’ex convento di San Domenico, su proposta dell’Assessore alla Cultura e Politiche giovanili, Lidia Ravera di concerto con la collega al Bilancio, Patrimonio e Demanio, Alessandra Sartore e all’Ambiente, Mauro Buschini. La delibera dà seguito a una norma contenuta nel Collegato 2017 approvato dal Consiglio regionale lo scorso agosto. Il nuovo centro di interesse e promozione culturale realizzato all’interno del complesso conventuale costruito intorno al XIII secolo sopra le preesistenze di un teatro romano, si impegnerà nella conservazione e acquisizione di materiali per documentare e valorizzare il movimento cinematografico del Neorealismo e il ruolo svolto da Giuseppe De Santis. Il museo entrerà a far parte dell’organizzazione museale regionale (che comprende 148 musei) e dei 14 sistemi museali territoriali e tematici, una volta rispettati i requisiti minimi previsti. “Abbiamo messo, finalmente, le basi per aprire a Fondi, nel cuore del parco degli Ausoni, il Museo del Neorealismo – ha dichiarato Lidia Ravera – grazie alla collaborazione con gli assessori Buschini e Sartore. La vicenda si trascinava da un decennio, fra opposti veti e lentezze paralizzanti. Di aprire il museo l’avevamo promesso a Ettore Scola che era venuto, in Regione, pochi mesi prima di andarsene, a raccomandare che si facessero ripartire i lavori, perchè il neorealismo è il fenomeno più importante e internazionalmente riconosciuto della storia del cinema, italiano e non solo. Perchè Fondi è la patria di Giuseppe de Santis che il neorealismo l’ha fondato. Perchè verranno studiosi da tutto il mondo a visitare il Museo e questo farà bene all’economia di quella zona. Oggi è stata approvata la delibera che istituisce il Museo autorizzando la società Lazio Crea a fare un studio di fattibilità e poi finanziare la prima fase. Da qui in avanti tutto procederà speditamente. Sarà importante far conoscere ai giovani quella che è stata una vera e propria rivoluzione, estetica e filosofica e politica: lavorare con la realtà, dare un volto e una voce, al popolo italiano”. Con la delibera, la Regione Lazio autorizza la società Laziocrea (incaricata di attuare il programma di valorizzazione del patrimonio storico culturale regionale all’interno della campagna Art bonus Regione Lazio) ad effettuare uno studio di fattibilità tecnico economico e un progetto di gestione economica del Museo e autorizza la copertura finanziaria per tale intervento nell’ambito delle risorse economiche già assegnate a Laziocrea. Il Museo si svilupperà su quattro sale, di cui una al piano terra, già realizzata e destinata alle proiezioni cinematografiche, con una capienza di circa 80 posti e si articolerà in tre sezioni di una dedicata alle attrezzature di scena e dei laboratori cinematografici. Il Museo prevede spazi dedicati a laboratori, aule per la formazione e le attività educative, per la lettura e consultazione di saggi e riviste, per l’ascolto e la visione di materiale audiovisivo.