FONDI – Bruno Fiore, il candidato del Partito Democratico al Consiglio comunale per Mario Fiorillo Sindaco, si è espresso in merito a Villa Fazzone, al centro di un’accusa di lottizzazione abusiva dal 2005. E’ notizia di due giorni fa, infatti, che i reati sono andati in prescrizione, ma la confisca della lussuosa villa di ben 900 metri quadrati con due piscine resta effettiva, anche in assenza di condanna penale. A tal proposito, Fiore propone una diversa destinazione d’uso a favore di enti, associazioni o comunità terapeutiche:
“Le vicende riguardanti quella che le cronache giornalistiche chiamano “villa Fazzone” attraversano in modo esemplare gli ultimi quindici anni di storia della città di Fondi. Gli ultimi risvolti giudiziari hanno portato ad una sentenza del Tribunale di Latina che ha decretato l’esistenza dell’abuso edilizio, passato in prescrizione, e alla confisca dell’immobile.
Si può parlare di vicenda esemplare sia per i soggetti che sono coinvolti in questa storia: la moglie del Senatore Claudio Fazzone, attualmente membro della Commissione Antimafia, e la cugina della stessa; sia per il tipo di reato commesso: l’abuso edilizio.
Il nostro Comune è stato uno di quelli più martoriato dal fenomeno dell’abusivismo edilizio. Un abusivismo che alcuni amministratori di centrodestra negli anni passati cercavano quasi di legittimare parlando di “abusivismo di necessità”, ma che ha riguardato, ad esempio, lo scempio indiscriminato di larga parte del fascia marittima con ville costruite sulla duna, con discesa privata direttamente in spiaggia. Fenomeno in buona parte arginato dalle Giunte di centrosinistra che diedero vita ai primi clamorosi abbattimenti.
Dopo la confisca della “villa Fazzone” di tremila metri cubi, con salotto di 130 metri quadrati, otto camere e cinque bagni grandi, cucine e garage, piscina; qualcuno si pone il problema di quale destinazione potrebbe avere un immobile di tale importanza.
In base all’attuale normativa, l’immobile potrebbe essere trasferito al patrimonio del Comune per finalità istituzionali o sociali. Il Comune potrebbe amministrare direttamente il bene o assegnarlo in concessione a titolo gratuito a comunità, enti, organizzazioni di volontariato, cooperative sociali , a comunità terapeutiche e centri di recupero per tossicodipendenti.
Personalmente penso che questa dovrebbe essere la conclusione di questa brutta storia, impastata di arroganza privata e di abusi d’ufficio prescritti.
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