Itri / Paola Soscia lascia la maggioranza e passa all’opposizione (audio)

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ITRI – Piove sul bagnato per l’amministrazione comunale di Itri. Non bastava la gravosa e irrisolta emergenza igienico-sanitaria riguardante cinque pozzi che la Provincia di Latina intende chiudere perché trasformati (contrariamente alle originarie concessioni per scopi agricoli e irrigui) in fonti di approvvigionamento per quasi 4000 persone e 1000 utenze domestiche che è (ri)suonato un nuovo allarme politico per la maggioranza che sostiene il sindaco-avvocato Antonio Fargiorgio. La sua ex “vice” ed ex assessore alla cultura Paola Soscia ha atteso due mesi per trasferirsi con armi e bagagli tra i banchi dell’opposizione. Si sfalda il “ticket” che aveva caratterizzato le vittoriose elezioni amministrative del giugno 2016 e la professoressa Soscia per una mera e chiara questione di trasparenza e, soprattutto, di coerenza politico-amministrativa ha lasciato la maggioranza nelle cui fila era stata la più votata. Il pomo della discordia è stato rappresentato dal suo principale cavallo di battaglia da 20 mesi a questa parte, la gestione pubblica di due fiori all’occhiello di Itri, del castello medioevale e del museo del brigantaggio.

Dall’inizio della consiliatura la Soscia aveva chiesto in tutte le salse che la gestione delle due strutture avvenisse attraverso un bando pubblico. Molti non hanno voluto recepire perché questa istanza – “poneva – secondo la Soscia – un problema di legalità e di democrazia” – e l’ex assessore alla cultura è rimasta politicamente isolata al punto che due mesi è stata sollevata dal sindaco Fargiorgio dagli incarichi sinora occupati unitamente all’ex assessore ai Lavori Pubblici Salvatore Ciccone. Nel consiglio comunale di giovedì a fare sponda alla professoressa Soscia sono stati i consiglieri dei “Fratelli d’Italia” Giuseppe Cece ed Elena Palazzo e del M5S Osvaldo Agresti. Nel prosieguo della seduta andata deserta la scorsa settimana per la mancanza del numero legale avevano proposto un ordine del giorno con cui si dava mandato al sindaco e alla Giunta di far predisporre un bando per la gestione del castello medioevale e del museo del brigantaggio. Naturalmente la proposta è stata respinta ma c’era da aspettarselo. Le due strutture sono da anni sotto la giurisdizione della Pro Loco, l’associazione di promozione turistica che, considerata un serbatoio elettorale per la maggioranza Fargiorgio, vede sedere in consiglio e nel tavolo della Giunta molti suoi dirigenti che naturalmente si sono dimessi.

La Pro Loco è stata beneficiata di una terza proroga della convenzione triennale che, scaduta nel 2016, avrà una valenza sino al 31 gennaio 2019. L’ex vice-sindaco del comune di Itri ha deciso di ingrossare le file dell’opposizione quando ha ascoltato quello che non avrebbe mai voluto sentire: “Al bando pubblico ci stiamo già pensando, ci lavoreremo da subito – ha dichiarato in aula il sindaco Fargiorgio – andiamo avanti così sino al prossimo anno”. La Soscia si è sentita tradita, ingannata per un qualcosa che avrebbe voluto concretizzare da tempo. E così ha deciso platealmente di lasciare in via definitiva la maggioranza, “di non essere più un peso – ha dichiarato in un’intervista audio a Saverio Forte – se questo era ed continua ad avere un metro di comportamento distante anni luce dal mio modo di pensare e di essere”. L’estenuante seduta consiliare – durata molte ore – per l’approvazione di alcuni regolamenti (l’ostruzionismo del consigliere Cece ha acuito un clima già di per se pesante nella maggioranza) ha ribadito, inoltre, come i conti economici nella gestione del castello medioevale e del museo del brigantaggio siano decisamente in rosso. Il coltello nella piaga l’ha ulteriormente inferto l’ex assessore Soscia: “Alcuni addette che vi operavano sono state allontanate perché considerate vicine alle mie posizioni. E poi qualcuno ha osato contestare un dirigente comunale dell’ufficio cultura “reo” di essere in permesso per un giorno. La mia grande colpa? Aver fatto l’assessore, incarico che avrebbe voluto svolgere la Pro Loco”.

Intervista audio a Paola Soscia

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Intanto il consiglio comunale ha adottato un’importante deliberazione, la proposta di istituire in località Monte Agnellone un monumento naturale, un’area che, attigua a Punta Cetarola (ai confini con il comune di Sperlonga), potrebbe finire sotto la giurisdizione dell’ente Parco Riviera di Ulisse e, dunque, un espediente per superare la fattibilità del progetto finalizzato alla costruzione di un villaggio turistico in una zona di altissimo pregio naturalistico e paesaggistico. Ma ulteriori e minacciosi nuvoloni si potrebbero addensare sul futuro politico della maggioranza Fargiorgio. Lunedì tornerà a riunirsi il consiglio comunale con all’ordine del giorno l’approvazione del bilancio 2018. I riflettori saranno puntati sull’ex assessore ai lavori Pubblici Salvatore Ciccone, assente nel consiglio di giovedì e protagonista di una fugace apparizione in quello di lunedì sera sulla querelle dei pozzi. Ciccone, dopo la revoca dell’incarico assessorile, manifesterà ancora fedeltà alla sua maggioranza o potrebbe emulare l’ex collega di Giunta Soscia? Intanto l’opposizione è pronta a dotarsi di un pallottoliere. Sarà lo strumento per valutare la presentazione di un’eventuale mozione di sfiducia al sindaco di Itri.

Saverio Forte