FORMIA – Una provocazione o qualcosa di più serio e significativo sotto il profilo politico e, soprattutto, elettorale? E’ l’interrogativo che campeggia in questi giorni prefestivi dopo la gestazione, a sorpresa, di uno schieramento civico che, se venisse alla luce a cavallo della pausa Pasquale, potrebbe far saltare il tavolo all’attuale scenario politico in vista delle elezioni amministrative del comune di Formia. Sarebbero intaccati in maniera determinante taluni equilibri all’interno del centrodestra formiano che, uscito dominante dalle urne delle recenti consultazioni politiche e regionali, non è riuscito a trovare, invece, la necessaria coesione interna appena sono iniziate le cosiddette consultazioni post elettorali. Si sa poco di questa coalizione ma quanto è trapelato è sufficiente per definirla civica e di tipo “aperta” che guarda ai tanti “volenterosi” esistenti nell’area di centrodestra che in quella progressista.
E gli indizi, alcuni dei quali sono già prove, portano dritto dritto al potenziale candidato a sindaco che ha cominciato a masticare politica quando aveva letteralmente i pantaloncini corti: suo padre, Aldo, avvocato amministrativista, è stato più volte consigliere e assessore, sia al comune che alla Provincia. Carriera politica di medio-alta caratura effettuata completamente nella defunta e (per molti) rimpianta Democrazia Cristiana, Aldo Scipione un cruccio può esternarlo: il mancato raggiungimento della carica più alta del comune di Formia. Demeriti propri o meriti altrui? Forse il secondo anche perché Scipione senior ha dovuto fare i conti con il più potente – i parametri sono state le tessere e voti racimolati – rappresentante locale dell’andreottismo, il futuro Senatore Udc Michele Forte. Ora, all’età di 48 anni, prova a raggiungere l’obiettivo sempre sfuggito a papà Aldo, Luca Scipione, anch’egli avvocato, e con una breve permanenza, ma quasi vent’anni fa, in consiglio comunale in cui è stato capogruppo consiliare di Forza Italia. E’ lui l’avvocato penalista l’aspirante sindaco di una coalizione che in poche ore ha registrato importanti adesioni di tanti “mister preferenze” che gli altri schieramenti possono sognare di avere solo se esistesse a Formia l’equivalente nella politica del fantacalcio…
E i nomi sono trasversali: dall’ex deputato e segretario provinciale della Dc Clemente Carta all’ex candidato sindaco (nel 2013) di Forza Italia ed ex assessore all’urbanistica del comune Erasmo Picano, dall’ex vice-sindaco Udc ed ex candidato primo cittadino Benedetto Assaiante e all’ex assessore urbanistica del Pd Giuseppe Masiello, dall’ex assessore provinciale di Forza Italia Silvio D’Arco e – udite udite – al quattro volte sindaco di Formia Sandro Bartolomeo. E Luca Scipione con l’ultimo primo cittadino è legato da un importante rapporto amicale, consolidatosi non tanto nelle stanze del comune ma nelle aule dei Tribunali essendo stato – e forse lo è ancora – Bartolomeo cliente del legale originario del rione marino di Mola. Insomma per questa formazione civica l’obiettivo non è solo partecipare ma cercare di vincerle le prossime elezioni amministrative al comune di Formia.
De Coubertin vuole essere assecondato da quello che appare un cartello apparentemente formato da un gruppo di reduci che propone per la carica di sindaco un under 50 che rappresenta un ricambio generazionale doveroso dopo il quasi quarantennale duopolio formato da Michele Forte e Sandro Bartolomeo, un mix di preparazione amministrativa e anche un sufficiente bagaglio d’esperienza maturato in prima persona e in considerazione delle sue affinità familiari e parentali. Insomma a Luca Scipione si può dire tutto e il contrario di tutto ma non gli si può vomitare l’accusa di essere un burattino in mano ad un manipolo di burattinai anche perché “sa leggere e scrivere” ed è dotato – e lo dicono all’unisono i suoi sostenitori – di “capacità di intendere e di volere”. Ma perché questa coalizione che nasce all’improvviso e può far saltare il tavolo, soprattutto all’interno del centrodestra formiano? Questo schieramento intende far affermare un principio politicamente corretto: è giunto finalmente l’epilogo di una stagione in cui il destino politico-amministrativo di Formia venga deciso su tavoli esterni alla città, in comuni limitrofi, a Latina e, peggio, su quelli romani.
“L’avvocato Luca Scipione ha tutti i crismi per sfatare questo tabù – ha commentato l’ex vice-sindaco Udc Benedetto Assaiante – e non deve rispondere alle alchimie interne che sinora hanno caratterizzato i rapporti tra questa o quella forza politica. E’ il candidato di una coalizione ‘aperta’ a cui si può aderire se naturalmente si condividono idee e soluzioni del programma che si sta approntando tutti insieme. Insomma è una scelta libera a cui potranno non sottrarsi, sempre che lo vogliano, gli amici del Pd…” La discesa in campo di Luca Scipione, la cui presentazione alla stampa dovrebbe avvenire subito dopo Pasqua (si parla di mercoledì prossimo), naturalmente sta provocando non pochi mal di pancia e timori in due schieramenti politico-elettorali confinanti, quello dei Centristi e di Forza Italia. Sono tuttora protagonisti di velenosi dissidi – di natura politica e personale – acuitisi dopo la decisione degli azzurri di sostenere prima e di entrare poi nell’ultima maggioranza di centrosinistra al comune di Formia, conflittualità che si sono quadruplicate in occasione delle recenti elezioni regionali consumate, a livello cittadino, con la sfida frontale a tutto campo tra il consigliere regionale azzurro uscente Pino Simeone e il giovane consigliere comunale Antonio Di Rocco, candidato nel cono d’ombra di Sergio Pirozzi.
La candidatura a sindaco dell’ex Forza Italia Luca Scipione sta provocando un senso di agitazione proprio tra le fila berlusconiane, il cui gruppo dirigente ha ospitato lunedì sera presso la sala conferenza del Consorzio di sviluppo industriale del sud-pontino proprio il segretario regionale il senatore Claudio Fazzone. La riunione è terminata dopo appena un’ora per precedenti impegni del parlamentare di Fondi ma la preoccupazione comincia a serpeggiare perché Forza Italia, non riuscendo a dialogare con gli ex alleati centristi e non volendo sostenere una loro candidatura a sindaco (a quella nota di Antonio Di Rocco si è aggiunta la volontà di essere disponibile anche da parte del consigliere comunale uscente ed ex assessore alla cultura Amato La Mura), un proprio nome per l’incarico più prestigioso non ce l’ha nel proprio interno… Forza Italia ora potrebbe seguire tre opzioni: proporre una propria candidatura interna qualora non venisse trovato l’accordo politico con i Centristi formiani, sostenere la già nota sfida elettorale dell’ex segretario e direttore generale dei comuni di Formia e Latina Mario Taglialatela e, ipotesi delle ipotesi, accodarsi con il cappello in mano alla porta di Luca Scipione. Insomma è giunto il tempo delle scelte anche perché il tempo a disposizione è scaduto. Da tempo…
Saverio Forte