FORMIA – Qualcuno l’ha preso con filosofia, qualcun altro a stento ha gestito il proprio disappunto. Che i rapporti, politici e personali, tra i due storici alleati di Forza Italia e dell’Udc a Formia siano arrivati a conoscere il punto più basso la conferma è arrivata mercoledì sera quando presso la sede storica dell’ex Unione di Centro – ora dei Centristi per Formia e di Generazione Formia – si sarebbe dovuto svolgere un vertice, allargato, tra tutte le componenti – o presunte tali- del centro destra formiano. Era una riunione importante perché per la prima volta la delegazione di Forza Italia, capitanata dal rieletto consigliere regionale di Forza Italia Pino Simeone (per alcuni ancora umanamente scosso dopo la mancata elezione alla vice-presidenza del consiglio regionale), avrebbe dovuto ufficializzare il nome del proprio candidato a sindaco in vista delle elezioni amministrative del 10 giugno, una tessera ancora mancante nel mosaico in cui compaiono già quelle di Amato La Mura (per i Centristi per Formia), di Mario Taglialatela (per il movimento “Formia Viva 2018”) e di Eleonora Zangrillo.
In via Tonetti c’erano tutti tranne che i padroni di casa che, a lungo attesi per quasi un’ora rispetto al presunto orario di convocazione del vertice, avrebbero dovuto aprire la sede del proprio quartier generale. Hanno improvvisamente tutti perso le chiavi d’ingresso? Macchè, nessuno sapeva niente, a cominciare da capo delegazione dei Centristi per Formia, l’ex consigliere comunale Nicola Riccardelli, che a quell’ora usciva dall’ospedale Dono Svizzero dopo un lungo e programmato check up. L’incomprensione è stata archiviata con un difetto di comunicazione sul giorno dell’incontro, che puntualmente c’è stato nella serata di giovedì sempre in via Tonetti ma con un altro colpo di scena: la delegazione di Forza Italia era rappresentata dal solo presidente del consorzio di sviluppo industriale del sud-pontino Salvatore Forte (sono risultati assenti questa volta il consigliere regionale Simeone e il capodelegazione Gianluca Taddeo). Ma il dubbio, spontaneo, è sorto a molti: non è proprio vero che chi ben comincia è a metà dell’opera?
Saverio Forte