FORMIA – Uno spaccato, drammatico, sulla Formia negli anni più bui e duri della seconda guerra mondiale. E’ quella che ricostruisce il professor Pasquale Scipione nel suo romanzo quasi… biografico “Ritorno tedesco con incognita” che, dato alle stampe grazie alle “Arti grafiche Caramanica” di Marina di Minturno, l’autore ha voluto presentare nella sala di cui è stato per tanti anni storico e apprezzato preside, l’istituto tecnico commerciale “Gaetano Filangieri”. Il professor Scipione, ospite dell’attuale dirigente scolastica Rossella Monti e della professoressa Gennarina Gioia, ha voluto illustrare la sua opera agli studenti delle quinte cose, un racconto, tra fantasia e realtà, che fotografa con un riuscito e indovinato flash back quello che è stato in una Formia devastata da tante distruzioni, umane e materiali, l’epilogo drammatico dell’ultimo conflitto bellico e, in particolare, l’occupazione delle truppe naziste dopo l’armistizio dell’8 settembre 1943.
In un’intervista video rilasciata a Saverio Forte il professor Scipione parla anche del suo ultimo romanzo “Ite: il caso è irrisolto”, ambientato nel 1961 a nella Torino proletaria ma anche protagonista del boom economico ad un secolo esatto dall’unità d’Italia. Una ragazza della buona borghesia torinese viene trovata morta nel parco del Valentino e la notizia sconvolge l’ex capitale d’Italia in fermento per i festeggiamento per il centenario dell’unità nazionale. Un giovane migrante del sud in cerca di lavoro (potrebbe essere lo stesso futuro professor Scipione dopo il diploma all’istituto nautico “Caboto” di Gaeta?) in una grande industria torinese in fermento sindacale, un professore dell’Accademia delle Belle Arti ed un giovane migrante di seconda generazione proveniente dalla Libia vengono coinvolti nel delitto. I testimoni e i soggetti informati dei fatti si mascherano – racconta il professor Scipione – si mascherano dietro un perbenismo borghese che rende difficile il lavoro degli inquirenti, la cui attenzione finisce per concentrarsi soprattutto sui due estranei al contesto sociale del capuologo piemontese.
Saverio Forte
Intervista a Pasquale Scipione
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