CASTELFORTE – Castelforte è terra di tartufo. Lo è da sempre ma, da qualche anno, gli appassionati stanno aumentando contribuendo a far crescere l’interesse per questo fungo ipogeo. Ed è così che, nei giorni scorsi, alcuni esperti cercatori del territorio si sono incontrati per cercare di capire se sia possibile far nascere un’associazione con lo scopo di difendere il patrimonio tartufigeno dell’area aurunca, far crescere la conoscenza e l’amicizia dei tartufai, organizzare uscite e raduni tra gli stessi a carattere provinciale, regionale e nazionale, offrire a tutti coloro che si avvicinano a questa disciplina consigli utili per l’addestramento del cane da tartufo, collaborare con tutte le organizzazioni e gli enti che perseguono finalità interessanti il settore dei tartufi e magari stipulare convenzioni e contratti con organismi pubblici o con privati per ottenere il diritto di raccogliere i tartufi nonché per effettuare studi e ricerche e, non ultimo, difendere l’habitat del tartufo, gli alberi da tartufo come patrimonio della nostra terra. Sarà interessante capire se gli appassionati cercatori degli aurunci intendano anche favorire la coltivazione in fondi privati o terreni pubblici, dopo aver ottenuto le debite autorizzazioni, per costruire nuove tartufaie aperte a tutti i soci.
Questo primo incontro ha raccolto i cercatori dei comuni di Castelforte e di S.S. Cosma e Damiano che si sono riuniti presso il ristorante Bacchettone & Zazza il quale, per la serata, ha preparato piatti a base di tartufo locale. L’idea di far nascere una associazione di tartufai non è nuova ma per vari motivi non si è mai riusciti a costituirla, ne mai è avvenuto un incontro come quello dei giorni scorsi.
L’iniziativa è stata lanciata da Tonino Di Resta di Castelforte e le adesioni sono state davvero tante. D’altra parte questa passione ha già una storia nel territorio degli aurunci e in particolare nelle colline che fanno da corona ai due centri storici di Castelforte e Santi Cosma e Damiano. Tra i presenti due storici tartufai Tommasino Panzavolta (detto Bacchettone) e Franco Girone che nel corso dell’incontro hanno cercato di mettere in evidenza che questo deve essere solo un punto di partenza per cercare di dare forma ad una realtà che ha già una sua storia antica, storia che deve continuare anche in futuro al fine di creare un qualcosa di veramente importante. Tutto questo perché l’area territoriale di Castelforte ha molte potenzialità nel settore.
L’associazione che nascerà, infatti, vuole porsi l’obiettivo principale da un latori di tutelare l’ambiente e dall’altra di salvaguardare il tartufo locale. Nel territorio degli aurunci, infatti, sono state individuate diverse varietà di tartufo: il Bianco, lo Scorzone (tartufo estivo) e il tartufo marzuolo (tartufo bianchetto). Quest’ultimo ha delle caratteristiche che lo fanno considerare il miglior bianchetto sul territorio nazionale per consistenza, grandezza e caratteristiche organolettiche, il tutto sia per la conformazione del terreno e che per la vegetazione. Analoghe considerazioni di possono fare per il tartufo scorzone.
A queste varietà si aggiunge il tartufo moscato e il tartufo uncinato che, seppur presente in quantità minore, ha una sua particolare nicchia di consistenza. L’Associazione, infine, si preoccuperà di porre in essere tutte le iniziative necessarie anche a tutelare l’incolumità dei cani da tartufo che, soprattutto, in questi ultimi tempi, sono stati oggetto di trappole mortali con lo spargimento di bocconi avvelenati.