GAETA – Che fine ha fatto la delocalizzazione del pontile petrolifero Eni? A chiederselo è Emiliano Scinicariello, consigliere comunale per la lista “Una nuova stagione per Gaeta”. “Nei giorni scorsi – scrive in una nota – all’Albo Pretorio del Comune di Gaeta, è stata pubblicata la richiesta dell’ENI di
rinnovo decennale della concessione demaniale marittima per l’uso del pontile petroli, alla
Peschiera. Sembrano lontani, ed inutilmente trascorsi, gli anni in cui la politica e i cittadini discutevano di una
sua possibile delocalizzazione (quella offshore, per quanto ci riguarda). La pericolosità
dell’installazione petrolifera era da tutti riconosciuta e costituiva un tratto comune dei programmi
elettorali della totalità di partiti e movimenti. Oggi si deve registrare che, anche su questo argomento, la comunità locale sembra aver abbassato la guardia, narcotizzata dall’effimero dilagante. Il protocollo d’intesa con l’ENI sottoscritto dall’ex sindaco Raimondi nel 2011, prevedeva l’impegno prossimo della società petrolifera di progettare la delocalizzazione di concerto con l’Autorità Portuale, ma nulla è stato fatto. Tanto meno il nostro
Comune, in tutti questi anni, ha pensato di far valere le sue ragioni e il rispetto dei patti.
In materia di sicurezza la legge individua precisi obblighi e responsabilità, soprattutto in capo al
Sindaco e alle Autorità Marittime, ma nessuno sembra intervenire. E la città continua a rischiare.
È giunto il momento di far pesare su chi ha il potere di decidere sul rinnovo dell’autorizzazione, le
istanze di sicurezza di una comunità. L’Autorità di Sistema Portuale studi una forma di
concessione, subordinata al rispetto di precisi obblighi fattuali, scanditi in tempi certi, che assicuri
la delocalizzazione. I suoi valenti funzionari (locali e non) ne saranno certamente capaci.
Resta amara la costatazione che, nonostante l’argomento faccia parte del programma di mandato
del Sindaco, nulla sia stato fatto. Evidentemente si preferisce rivolgere l’attenzione alle favole di
luce piuttosto che alla sicurezza della città.
Ma si è ancora in tempo e la voglia di collaborare dell’opposizione, quantomeno del sottoscritto,
sul punto è tanta: il Presidente del Consiglio convochi un consiglio comunale d’urgenza dedicato
all’argomento. E nel frattempo, sarebbe opportuno che il Sindaco invitasse con forza il Presidente
dell’Autorità Portuale verso provvedimenti concludenti con le aspettative della città, che non sono
solo rotonde, aiuole e pavimentazioni di lungomare.
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