FORMIA – Sono dure come un macigno, quasi come anatemi, le parole proferite da Margherita Salice, la madre di Igor Franchini che, dopo alcuni giorni di silenzio, ha accettato di commentare la sentenza, definitiva, con cui la prima sezione penale della Corte di Cassazione, al termine dell’ottavo processo celebrato in poco più di nove, ha condannato a 22 anni di carcere con le accuse di omicidio volontario, occultamento di cadavere e incendio Giovanni Morlando di 27 anni. Il delitto si consumò nella notte tra il 24 ed il 25 gennaio 2009 quando il ballerino di Scauri venne ferito mortalmente da 43 fendenti in una villetta del parco Tartaglione in località S.Janni per un presunto debito contratto per acquistare droga. Ci fu una lite tra amici e, tra questi, ci fu Morlando nei confronti del quale la signora Salice la parola perdono non vuole proprio sentirne parlare.
Lo dichiara in un’intervista rilasciata a Saverio Forte in un luogo speciale, piazza Rotelli a Scauri, dove, al termine dei funerali celebrati nell’attigua chiesa di Sant’Albina, venne dato l’ultimo saluto a quel giovane napoletano – ma scaurese d’adozione – che nutriva una grandissima passione per la danza. La madre di Igor sostiene molto chiaramente che “giustizia è fatta”, non tradendo mai alcuna emozione per il fatto che in carcere dovrà restarvi a lungo un giovane che aveva pressoché gli anni di suo figlio. “Mai nessuna parola di ravvedimento, di pentimento – osserva la signora Salice – che mi potesse far cambiare idea”. Anzi tra Morlando e la madre della sua e vittima i rapporti si sono acuiti nel tempo con una serie di minacce ed intimidazioni.
Morlando nel gennaio 2017, una settimana prima della terzo processo d’appello, era stato condannato ad otto mesi: era stato riconosciuto colpevole di gravi minacce nei confronti della signora Salice, attraverso alcune scritte lasciate su un biglietto ritrovato sulla tomba del giovane ballerino di Scauri e sul cancello della casa della donna.
Di questi episodi, non secondari nell’intera vicenda processuale, ne parla ancora nell’intervista la madre di Franchini che per la prima volta ammette il movente di quella lite degenerata in follia e si pronuncia sull’altro responsabile dell’omicidio del figlio ballerino: Andrea Cascello, (il giovane che prese in affitto la casa della mattanza) che da tempo sconta una condanna a 14 anni di reclusione dopo una sentenza passata in giudicato. Anche qui nessun accenno al perdono. “Anche lui tra quattro mura di un carcere – ha concluso la signora Salice – ha acuito il mio dolore…”