VENTOTENE – Il funzionamento dell’impianto di dissalazione non convince e sulla seconda isola pontina sono arrivati da Roma i Carabinieri del Nucleo operativo ecologico e i sub della sezione operativa navale della Guardia di Finanza di Formia. Le indiscrezioni ruotano attorno al mittente di questa attività investigativa, la Procura della Repubblica di Cassino, che avrebbe chiesto lo svolgimento di accertamenti tecnici, a terra così in mare, dopo l’allarme scattato nello scorso fine settimana, in occasione del secondo ponte primaverile dopo quella di Pasqua, circa la pessima qualità dell’acqua distribuita nelle abitazioni private dell’isola e delle attività ricettive attraverso il sistema della dissalazione inaugurato da Acqualatina lo scorso autunno.
L’acqua è torbida e ha un colore ferruginoso ed il comune, stanco delle legittime segnalazioni di cittadini ed imprenditori, aveva chiesto, attraverso l’assessore alla sanità Francesco Carta, l’intervento del capo della Procura di Cassino Luciano D’Emmanuele e, tra gli altri, dei Ministeri dell’ambiente e della salute, della Prefettura di Latina, dell’istituto Superiore di Sanità, dell’Arpa Lazio, della Regione, dell’amministrazione provinciale, del reparto ambientale marino del corpo delle Capitanerie di porto dell’Asl e, naturalmente, di Aqualatina.
L’ente gestore è accusato di aver immesso in rete acqua dissalata “senza effettuare interventi di disincrostazione e pulizia dell’intero acquedotto”. Soprattutto dallo scorso novembre quando l’attivazione del dissalatore – che la Giunta di Gerardo Santomauro aveva tentato di bloccare inutilmente in quattro circostanze davanti il Tar del Lazio – veniva affiancata dalla richiesta al Asl di valutare l’emissione di un’ordinanza sindacale per la non potabilità dell’acqua con le opportune limitazioni d’uso. Acqualatina si difende, ammette che il problema non scaturisce dal funzionamento dell’impianto di dissalazione ma – come tiene a sottolineare Ennio Cima nell’intervista allegata – dal superamento delle condotte sul territorio isolano.
Saverio Forte
Intervista a Ennio Cima