FORMIA – Ora ha l’imperativo, politico, di fare ricorso e di applicare quella che in fisica è conosciuta come forza centripeta: attrarre il più alto numero di adesioni di forze politiche e di liste e movimenti civici, naturalmente d’ispirazione di centrodestra. L’obiettivo? Facile, tentare di vincere le elezioni amministrative al primo turno, il 10 giugno. Al ballottaggio la partita diventerebbe irrimediabilmente più complicata, rischiosa. Con questa impegnativa investitura l’avvocato Pasquale Cardillo Cupo, di 42 anni, uno dei penalisti più conosciuti del Foro di Latina e di Cassino, si è congedato dall’austera sala conferenze di Villa Irlanda, a metà strada esatta tra Formia e Gaeta. L’avvocato era legittimamente soddisfatto per aver ricevuto quello che appare essere il definitivo imprimatur da parte soprattutto dei vertici di Formia e, dispensando un sincero “grazie” a chi (il mancato consigliere regionale Antonio Di Rocco) ha fatto un passo di lato per investirlo della candidatura a sindaco, sa che il peggio deve venire ora, gestire al meglio la situazione nei prossimi giorni e, contestualmente, tentare di qualificare e quantificare questo recinto.
Che bisogna vincere per il bene di Formia lo ha auspicato il senatore e coordinatore regionale di Forza Italia Claudio Fazzone, alla testa della delegazione azzurra formata, tra gli altri, dal consigliere regionale Pino Simeone, dal presidente del consorzio industriale del sud-pontino Salvatore Forte e dall’ex assessore ed ex candidato a sindaco Aldo Zangrillo. Fazzone nelle fasi iniziali del vertice con altre componenti dell’arcipelago centrista di Formia (Centristi per Formia, Generazione Formia, Noi per Formia e Idea domani) ha voluto vestire i panni di Enzo Tortora quando è tornato a condurre Portobello dopo i suoi tragici guai giudiziari: “Dove eravamo rimasti?” Affermazione politicamente ineccepibile perché il parlamentare di Fondi sapeva, dopo il fallimento velenoso della candidatura a sindaco del dottor Amato La Mura, che la prima mossa di questa nuova partita sarebbe stata della componente centrista. E così è stato.
Di Rocco ufficializzava il suo disimpegno a correre da sindaco – le elezioni regionali o politiche in un giorno non molto lontano dovranno svolgersi di nuovo – e così Cardillo Cupo – leader di Idea Domani di cui è stato capogruppo nell’ultimo consiglio comunale con un passato anche da assessore alla Polizia locale e protezione civile – faceva un passo in avanti offrendo la propria disponibilità. Tutto nella norma secondo alcuni, un colpo di teatro per altri. La delegazione di Forza Italia accoglieva questo annuncio “urbi e orbi” con due contrapposti stati d’animo: soddisfatto il presidente del consorzio industriale Forte, un po’ meno il rieletto consigliere regionale Simeone e “mister preferenze” Gianluca Taddeo. I centristi (la cui delegazione arrivata a Villa Irlanda era formata da Nicola Limongi, Giovanni Valerio, Nicola Riccardelli, Antonio Di Rocco e Fabio Pezone), più volte sul punto di divorziare dalla mai amata Forza Italia formiana, hanno fatto un ragionamento come tante massaie al mercato: “Intanto il candidato sindaco è un nostro patrimonio, il comportamento elettorale del 4 marzo sulla candidatura alle regionali di Antonio Di Rocco ci ha dato ragione, sappiamo attrarre anche da altri schieramenti e, poi, in politica non si può avere proprio tutto”.
Appena diffusa la notizia negli ambienti politici cittadini e non solo – le parti torneranno a riunirsi mercoledì, domani festa del giorno telefonini spenti si spera – sono volati gli stracci all’interno di Forza Italia. Il più agitato è stato un dirigente sempre presente, da sempre, nell’organizzazione delle campagne elettorali che contano: Erasmo Merenna. Sapeva che il candidato a sindaco, con l’avallo di Claudio Fazzone, sarebbe stato un onere dell’alleato centrista ma non ha condiviso il metodo utilizzato. Nell’intervista video allegata Merenna si è scagliato frontalmente contro il presidente del Cosind Salvatore Forte – ironia della sorte fa parte del consiglio d’amministrazione dell’ente di sviluppo industriale anche il padre Antimo – dal cui personale cappello a cilindro è uscito il nome di Pasquale Cardillo Cupo. Secondo un agitatissimo Merenna – neanche Pino Simeone è riuscito a neutralizzare la sua forza d’urto davanti una telecamera – Forza Italia non sapeva nulla…
Intervista a Erasmo Merenna
Intanto Cardillo Cupo ora – come detto – deve allargare la coalizione con un fattore psicologico che non ha avuto Amato La Mura quando è stato candidato sindaco in pectore per sole 24 ore: il pallone ora è nella metà campo di Forza Italia che deve allontanarlo quanto prima dalla sua porta…. La partita è insidiosissima perché molti dirigenti e possibili candidati azzurri attendevano la conclusione della quadra sul nome e sull’investitura dell’ex deputato Gianfranco Conte. Il suo entourage ha fatto sapere che continua la sua corsa ma la sola Eleonora Zangrillo non basta per colmare il gap derivante dalla nuova corsa elettorale intrapresa dal suo ex partito, Forza Italia. Da Conte in serata sono arrivati tre sopravvissuti dell’esperienza Democristiana che, prototipi del “Millenians” Gianluca Taddeo, sono in grado di eleggere dai due ai tre consiglieri comunali. Erasmo Picano, Benedetto Assaiante e Clemente Carta hanno chiesto ed ottenuto di parlare con l’ex presidente della commissione Finanze di Montecitorio con un quasi ammonimento: senza di noi non puoi avventurarti in questo mare in burrasca ed incerto del centro destra, rischi di finire sugli scogli. Se l’investitura di Cardillo Cupo ha per certi versi ridimensionato anche la corsa personale dell’avvocato Luca Scipione, i bookmakers inglesi danno in forte ascesa le possibilità che nel recinto Fazzoniano possano entrare i giurassici DC Picano, Assaiante ed il sempiterno Clemente Carta. Formia può fare a meno che evitare di morire democristiana…
Saverio Forte