FORMIA – Incredibile ma vero. Per occuparsi delle sorti future del Pastificio Paone di Formia è dovuto scomodarsi un bravo ed apprezzato neo consigliere regionale. Il suo nome è Angelo Tripodi, è stato eletto con la Lega di Salvini e sino a qualche settimana il suo raggio d’azione era la solo Latina, città in cui fa(ceva) l’imprenditore e sedeva in consiglio comunale. Il motivo d’ordine del neo consigliere regionale pontino della Lega è moltiplicare gli sforzi per difendere lo storico stabilimento formiano e naturalmente i suoi lavoratori. Tripodi, a differenza di tanti politici di Formia e del sud-pontino, ha preannunciato la presentazione di un’interrogazione al rieletto presidente della Regione Lazio Nicola Zingaretti perché si contribuisca a fare chiarezza, sul piano urbanistico, sulla querelle dello storico sito industriale di piazza Risorgimento, sequestrato dai Carabinieri e dal Nipaf della Guardia Forestale sei anni fa (i sigilli non sono mai stati rimossi) su ordine della Procura di Latina con le ipotesi di reato di lottizzazione abusiva e di abusivismo edilizio.
Tripodi ha chiesto anche il coinvolgimento dello stesso rinnovato consiglio regionale perché “al di la’ delle divergenze politiche si mettano in campo tutte le iniziative per scongiurare la tragica fine del pastificio Paone”. Il capogruppo della Lega nell’assemblea della Pisana ricorda che si tratta dell’azienda più antica della provincia di Latina (fondata nel 1878) che sostenne la cittadinanza di Formia colpita dai bombardamenti nel corso della Seconda guerra mondiale e il cui prodotto continua ad essere fiore all’occhiello del Made in Italy oltre che a “e a garantire un futuro ai lavoratori e alle loro famiglie”. L’interrogazione della Lega vuole sollecitare un intervento della stessa Giunta Zingaretti “affinchè l’Italia e il Lazio non perdano una realtà importante dell’economia”.
Parole sacrosante alla vigilia, entro una settimana, di due delicatissime scadenze: prima il Tribunale del Riesame dovrà pronunciarsi sulla nuova richiesta di dissequestro del vecchio stabilimento alimentare di piazza Risorgimento, poi presso uno studio di un commercialista di Arpino, in provincia di Frosinone, è in programma la seconda asta per il fallimento del nuovo sito produttivo nella zona di Penitro, a Formia, andato in affanno e finito nella gestione del concordato preventivo a causa del concomitante e perdurante sequestro del pastificio inaugurato 17 anni dopo… l’unità d’Italia.
Saverio Forte