TERRACINA – Due Procure, quelle di Latina e di Santa Maria Capua Vetere, impegnate per individuare le cause ed eventuali responsabilità sul decesso di Pierluigi Iacobucci, della compagna cubana Yaima Digne Cappe e della figlioletta di quest’ultima, tutti ritrovati annegati dopo quello che doveva essere uno spensierato giro prova con l’acqua scooter dell’uomo. L’ufficialità che la donna di 31 anni e sua figlia Sofia, di 4 anni, si trovassero a bordo della moto d’acqua partita da un cantiere navale di Castelvolturno arriverà dall’esame autoptico che il sostituto procuratore Gregorio Capasso disporrà nella giornata di lunedì presso l’obitorio del cimitero di Terracina dove si trovano i cadaveri di madre e figlia. La loro identificazione servirà per risolvere formalmente uno dei tanti misteri che aleggiano attorno a questa tragica vicenda.
Il medico legale, che sarà nominato dal Pm inquirente, dovrà stabilire la data, presumibile, del decesso della 31enne e della piccola Sofia e compararla con quella di Iacobucci, il quale – come si ricorderà – era stato trovato cadavere il 2 maggio sulla spiaggia di Baia Domizia a 24 ore di distanza dalla misteriosa scomparsa in sella all’acqua scooter prelevata da un cantiere di Castelvolturno.
Intanto l’esame autoptico, disposto dalla Procura di Santa Maria Capua Vetere e svolto sabato presso l’obitorio di Pozzuoli, ha stabilito che l’imprenditore – conosciuto per essere con la sua famiglia gestore di alcuni supermercati a Scauri, Minturno ed Ausonia – è deceduto per annegamento. Ma dovuto a cosa? Ad un malore improvviso, ad un guasto meccanico della moto d’acqua o alle peggiorate condizioni meteo-marine? Lo vuole accertare l’autorità giudiziaria di S.Maria Capua Vetere in stretto coordinamento con i Carabinieri e la Guardia Costiera di Mondragone, interessati a capire se quella moto d’acqua, di colore giallo, alla quale era ancora legato Iacobucci, avesse tutti i crismi per prendere il largo.
I familiari dell’imprenditore di Mondragone hanno spiegato perché hanno denunciato la sola scomparsa di Pierluigi. Semplice, ignoravano la circostanza che l’uomo frequentasse da pochi giorni la 31enne cubana, la quale, prima di diventare madre di Sofia aveva avuto due bambini da un noto stilista di Formia durante la loro breve relazione sentimentale. Insomma nessuno sapeva che Iacobucci avesse dato appuntamento a Digne Cappe e alla piccola Sofia presso uno stabilimento balneare di Mondragone per provare quella moto reduce da un lungo rimessaggio invernale.
L’epilogo di questa tragica storia è purtroppo noto: Iacobucci rinvenuto cadavere a Baia Domizia, la sua nuova compagna e sua figlia in balia delle onde sino a sabato mattina ma da tutt’altra direzione. L’equipaggio di un gommone della Guardia di Finanza le aveva avvistate ad un miglio dalla costa, nel tratto compreso tra Torre Canneto e Sant’Anastasia, tra Fondi e Terracina, abbracciate amorevolmente l’una con l’altra ma con destino, beffardo, già segnato.
Saverio Forte