TERRACINA – Ancora un giallo sull’incidente della moto d’acqua che il 2 maggio ha provocato l’annegamento del suo conducente, l’imprenditore di 32 anni Pierluigi Iacobucci, della sua compagna, la cubana di 31 anni Yaima Digne Cappe e della figlioletta della donna, Sofia, di 4 anni. Se nella mattinata di sabato erano stati avvistati e recuperati nel tratto di mare tra Fondi e Terracina, in località Sant’Anastasia e Torre Canneto, i cadaveri di madre e figlia, ora il mare ha restituito il bauletto appartenente all’acqua scooter che l’imprenditore gestore di alcuni supermercati a Scauri, Minturno e Ausonia aveva prelevato da un cantiere navale di Castelvolturno.
E’ stato recuperato da un passante sulla spiaggia del lungomare di San Felice Circeo che ha subito richiesto l’intervento dei Carabinieri della locale Stazione guidati dal luogotenente Antonio Mancini. Il contenuto potrebbe aiutare gli inquirenti a ricostruire le ultime ore in vita di Iabocucci e della donna caraibica. Sono stati rinvenuti, infatti, due cellulari appartenuti alla coppia, alcuni effetti personali e le ciabattine di plastica della piccola Sofia. Si tratta di oggetti che naturalmente sono stati sequestrati e oggetto di accertamenti e verifiche tecniche. Dall’esame dei tabulati si capirà se Iacobucci ha realmente contattato dal suo cellulare la fidanzata per darle appuntamento, con la figlioletta, presso uno stabilimento di Mondragone per effettuare in giro in mare con la moto d’acqua, un’escursione di alcuni minuti che in pochi minuti si è trasformata in tragedia.
Iacobucci potrebbe essere stato vittima di un malore provocato da una congestione dopo aver consumato una bibita proprio presso il lido in cui aveva prelevato Digne e Sofia. Ma indagano su questa vicenda anche i Carabinieri di Mondragone che stanno sentendo amici e conoscenti della coppia: c’è il sospetto che qualcuno sapesse che i due fossero insieme nel pomeriggio del 2 maggio ma hanno ignorato la circostanza subito dopo la loro scomparsa. Che si sia trattato di una gita in mare organizzata in pochissimi minuti lo ha accertato la perquisizione domiciliare disposta dal sostituto procuratore Gregorio Capasso presso l’abitazione, di viale Campania, a Mondragone dove vivevano in affitto da poche settimane la donna, di professione commessa in un vicino supermercato, e la figlia avuta da una relazione con un operaio di Carinola.
Niente che potesse far pensare al peggio da parte del proprietario di casa, lo stesso che aveva dato l’allarme ai Carabinieri: tutti al loro posto gli effetti personali della donna di origine caraibica, un portafoglio, il cellulare, il biberon di Sofia, una padella con cui era stato preparato il pranzo e gli indumenti da mare sistemati in un armadio dopo il cambio di stagione. Intanto mercoledì è il giorno del dolore. In mattinata di svolgerà l’esame autoptico dei tre deceduti e nel pomeriggio il primo dei tre funerali delle vittime di questa immane e assurda tragedia. Quello di Iacobucci è in programma in mattinata presso la chiesa di San Francesco a Mondragone, le esequie della donna a Formia – dove aveva conosciuto un noto stilista del posto dal quale aveva avuto due bambini durante la loro breve relazione sentimentale – e quelle della piccola Sofia a Carinola, in provincia di Caserta, località in cui risiede il padre naturale della bambina ed ex compagno di Digne Cappe.
Saverio Forte