FORMIA – Ancora un nulla di fatto, il secondo, per l’asta autorizzata dalla sezione fallimentare del Tribunale di Cassino nell’ambito del concordato preventivo concesso nel 2015 al nuovo Pastificio Paone realizzato nella zona industriale di Penitro a Formia, la più antica realtà produttiva della provincia di Latina – è stata fondata nel 1878 – colpita da una grave crisi debitoria dopo il sequestro penale del 2012 eseguito per conto dalla Procura di Latina dai Carabinieri e dal Nipaf della Guardia Forestale ai danni dello storico stabilimento di piazza Risorgimento. Dopo la seduta andata deserta il 1 marzo, la nuova base d’asta ammontava a poco meno di quattro milioni di euro, calcolati con uno sgravio del 20% rispetto all’importo richiesto dall’assemblea dei creditori, 4 milioni e 960 mila euro. Nonostante questo significativo sgravio nessuna proposta, doveva essere di tre milioni e 968mila euro, è stata formalizzata entro la giornata di lunedì presso lo studio del liquidatore giudiziale nominato dal Tribunale di Cassino, il commercialista Maurizio Taglione di Arpino.
Il professionista ciociaro ha anticipato che convocherà prima dell’estate una terza asta con un’ulteriore decurtazione del 20%. Se dovesse andare ancora deserta, la palla ritornerà al giudice che ha assegnato il concordato preventivo per trovare una soluzione che possa soddisfare i creditori del pastificio formiano. E probabilmente a tentare di trovare un accordo sarà il nuovo magistrato della sezione fallimentare del Tribunale di Cassino che sarà titolare del fascicolo. Dovrebbe essere la dottoressa Irene Sandulli che dovrebbe prendere il posto della collega Eleonora Panzironi, prossima ad assumere un altro incarico all’interno della sezione “Esecuzioni e fallimenti” del palazzo di giustizia di piazza Labriola. E una soluzione va cercata per soddisfare – ha specificato il dottor Taglione – per le legittime istanze dei principali creditori del pastificio Paone. Fondamentali sono di tre tipo: alcune banche, diversi fornitori e, soprattutto, Equitalia con i quali la penultima governance della rinomata azienda alimentare non ha avuto – a quanto pare – un rapporto idilliaco.
Nella prossima asta, comunque, saranno messi in vendita, nello specifico, i 33mila metri quadrati del nuovo stabilimento nell’area industriale di Penitro, ai confini con il comune di Minturno. Il liquidatore giudiziale, alla stessa di quanto fatto a più riprese dal neo amministratore unico del pastificio di Formia, la “Domenico Paone fu Erasmo spa”, Fulvio Paone, ha confermato che, anche in caso di aggiudicazione della terza asta fallimentare, l’azienda il giorno dopo continuerà a produrre la pasta e a venderla in tutto il mondo. Il nuovo corso societario, dopo aver beneficiato tre anni fa del concordato preventivo di continuità, ha chiesto ed ottenuto dal Tribunale di Cassino una sorta di diritto di prelazione nel senso che potrà affittare per i primi due anni con un canone mensile di 15mila euro dal nuovo acquirente la superficie necessaria per dare continuità all’attività produttiva, ora fortemente in ripresa.