FORMIA – Il dono più bello ricevuto in occasione del raggiungimento della maggiore età è stato il ritorno alla pienezza della vita. E il beneficiato ha voluto darne pubblicamente atto al suo salvatore con un’attestazione tanto singolare. Sul suo letto di ospedale, dove era degente, Lorenzo Russo di Penitro di Formia (nella foto con il dott. Viola) ha appeso un festone con un disegno nel quale, ricordando il suo 18° compleanno, ne ha dedicato la ricorrenza al dott. Vincenzo Viola, dirigente U.O.C. del reparto di Chirurgia dell’ospedale “Dono Svizzero” di Formia, oltre che ai suoi cari che avevano vissuto, insieme a tanti parenti e amici, drammatici momenti. E nel racconto di quanto gli è capitato c’è la ricostruzione dei fatti e, come sottolinea lo stesso ragazzo, c’è la premurosa e professionale deontologia dei dottori che, in altre situazioni e in altre realtà avevano dimesso con tanta leggerezza i pazienti di turno, poi deceduti per le complicanze succedutesi in seguito.
L’intervento, che pure aveva tenuto in apprensione, per via della complessità delle ferite riportate, parenti e amici, si è risolto nel migliore dei modi e, benchè si trattasse di una prognosi riservata, l’uscita soddisfatta del chirurgo ha portato soddisfazione e compiacimento alla gioiosa folla di amici e parenti in trepida attesa fuori della sala operatoria. Nonostante il brillante risultato, è stato difficile, per noi operatori dell’informazione, contattare direttamente il dott. Viola (credeteci, persona anche timidamente riservata nell’autoreferenza nonostante i continui risultati che conferiscono al reparto l’immagine della buona sanità) ma l’eco della vox populi nei confronti degli operatori conferma quello che si è registrato in occasione di questo evento, iniziato drammaticamente e terminato nel migliore dei modi.
Orazio Ruggieri