SPERLONGA – Continua a perdere pezzi la maggioranza che sostiene al comune di Sperlonga il sindaco Armando Cusani. Dopo il disimpegno dei delegati Paolo Lancerin (valorizzazione e promozione delle associazioni) e Sara Kelany (programmazione e risorse Unione Europea), a divorziare definitivamente dalla coalizione di maggioranza è l’ex assessore ai Beni comuni e all’Assetto del territorio Joseph Maric che, in occasione dell’approvazione del conto consuntivo 2017, ha ufficializzato il suo passaggio al gruppo misto. Maric, uno storico collaboratore di Armando Cusani sul punto di soffiargli la candidatura a sindaco alle sofferte amministrative del giugno 2016, si era dimesso da assessore il 14 febbraio a poco meno di venti giorni dal voto politico e regionale diventando il punto di riferimento a Sperlonga di quella Forza Italia che il sindaco Cusani aveva clamorosamente ripudiato.
Quelli trascorsi con Cusani sono stati 17 anni importanti caratterizzati da “rinnovate fortune di Sperlonga, senza però disconoscere le molteplici difficoltà incontrate lungo questo cammino. Maric vuole continuare a svolgere l’incarico di consigliere comunale “nel rispetto della volontà degli elettori e dell’interesse generale della comunità locale’ ma considera l’ultimo di cui è stato protagonista un “passaggio esaustivo per eliminare la strumentale e polemica fumisteria di posizione politica che si è alzata all’indomani della mia decisione di lasciare l’incarico di assessore e in seguito, la maggioranza di governo dell’Ente. In me – tiene subito a precisare l’ex assessore Maric – non c’è mai stata la volontà di tradire il patto sottoscritto con gli elettori, che anche nell’ultima consultazione amministrativa mi ha dato la più ampia fiducia; come non c’è alcuna volontà di raggirare gli ideali di appartenenza politica, che sono stati in questi anni i miei più fedeli compagni di viaggio”.
Maric conferma la sua fedeltà politica a Forza Italia così come ammette che “un percorso amministrativo fatto d’impegno costante per risolvere i temi da sempre sul tavolo della discussione politica di Sperlonga, non poteva per me essere liquidato dall’oggi al domani senza alcuna vera motivazione, soprattutto alla vigilia di un doppio e importante confronto elettorale”. E il fuoco di fila contro il sindaco Cusani – dovrebbe essere lui il destinatario di questa pioggia di accuse – è pesante: “Dalla mancanza di condivisione, alle esternazioni fatte a tal proposito nel corso di alcune riunioni, alla cancellazione del mio numero dall’elenco dei beneficiari nella comunicazione interna alla maggioranza fino all’isolamento, anche umano, è stato un tutt’uno. Chiaro segnale che la mia persona non era più gradita, forse perché non conforme all’azione che si voleva sostenere e attuare, come in seguito fatto, con un candidato consigliere regionale scelto tra gli assessori della Giunta e il tentativo di trasbordo dei possibili voti dell’intera maggioranza consiliare a dimostrazione, evidentemente, di una mai persa forza elettorale a livello locale e provinciale”.
Maric intende essere protagonista pertanto di “un nuovo capitolo d’impegno politico nei confronti dei cittadini di Sperlonga, sviluppato a viso aperto, senza dover nascondere la polvere sotto il tappeto buono della residenza comunale, rinnovando e integrando il patto sottoscritto anni fa con i miei concittadini: quello del buon governo”.
Se Atene piange, Sparta di sicuro non ride. Ad attaccare frontalmente il gruppo di opposizione di “Sperlonga Cambia” è l’ex capogruppo di minoranza ed ex candidato a sindaco Nicola Reale nella veste di coordinatore del movimento civico “Partecipazione attiva”. Non gli sono piaciute le affermazioni dell’attuale minoranza che, “dopo aver messo in atto la travolgente azione politica di chiedere ai consiglieri di maggioranza di dimettersi, ora, ritiene importante e necessario ribadire che il “gruppo non intende fare un passo indietro dall’idea che in Consiglio comunale si debba discutere delle istanze che vengono dai cittadini. Non sappiamo se i consiglieri di maggioranza e il sindaco abbiano tremato o sudato freddo di fronte a una affermazione tanto coraggiosa, dura e perentoria. In verità, a qualche maligno è venuto il sospetto che a volte le parole roboanti servano a coprire il vuoto di iniziativa politica. Resta comunque difficile immaginare che Sperlonga cambi per il fatto di discutere con questa maggioranza dei problemi dei cittadini”.
“Partecipazione attiva” da mesi sta chiedendo ad Alfredo Rossi e soci a impegnarsi e a collaborare nell’interesse comune di Sperlonga. Fu promosso promosso un incontro congiunto con il gruppo di minoranza e con il neonato Meetup sperlongano del Movimento Cinquestelle: “La nostra iniziativa fu sprezzantemente rigettata dagli unici due componenti del Meetup, che in un comunicato stampa si stracciarono le vesti gridando il loro rifiuto di qualunque forma di ‘inciucio‘. All’incontro partecipò, quindi, il solo Gruppo di minoranza, al quale proponemmo di fare fronte comune per indurre la Prefettura di Latina ad assumere formalmente una posizione riguardo al voluminoso dossier che il nostro movimento civico – ricorda Reale – aveva presentato richiedendo la nomina di una Commissione d’indagine che esaminasse la fattibilità dell’ipotesi di scioglimento del consiglio comunale di Sperlonga. La minoranza si riservò di darci una risposta che però, finora, non è ancora arrivata. Ma il silenzio nel quale è caduta la nostra proposta non ci ha scoraggiati, e da ultimo, un paio di settimane fa, abbiamo inviato alla minoranza una informativa, riccamente documentata, con la quale abbiamo illustrato come, nonostante i vari processi in corso e gli arresti nel recente passato, l’amministrazione comunale di Sperlonga continui a operare con procedure che a noi sembrano illegittime e illegali, in merito alle quali suggerivamo che fosse presentata una interrogazione al sindaco. Ma anche questa nostra iniziativa è caduta nel vuoto di cui ama circondarsi la minoranza”.
Questa litigiosità non potrebbe fare il gioco della stessa maggioranza Cusani nonostante la gravosa perdita di un assessore con Joseph Maric? Le parole conclusive di Reale confermano che il fronte delle minoranze a Sperlonga è irrimediabilmente vittima di una diaspora difficilmente colmabile: “Noi abbiamo il grosso limite di non riuscire a comprendere una minoranza che chiede a parole le dimissioni della maggioranza, ma che, dopo aver mosso la lingua, non muove un dito perché amministratori gravemente compromessi sotto ogni aspetto vadano davvero a casa. Non riusciamo ad avere la capacità di comprendere chi dichiara ogni giorno l’incapacità della maggioranza a governare il paese e poi si astiene sistematicamente da iniziative politiche che potrebbero inchiodare quegli amministratori alle proprie responsabilità, alle proprie contraddizioni e ai propri disastri. Pur tuttavia ci auguriamo davvero che almeno i cittadini – conclude Reale – riescano a capire quello che noi non riusciamo in alcun modo a comprendere, e riescano a giudicare positivamente quello che noi non siamo capaci in alcun modo di apprezzare”.
Saverio Forte