FORMIA – Un tunnel che intercetti il traffico dei non residenti e lo faccia deviare sotto il mare. L’idea presentata dal
“Così facendo si ridisegnerebbe il water front formiano permettendo, col tempo, l’abbattimento del viadotto, la creazione – osserva – di diverse marine pubbliche e private e un insediamento commerciale di negozi, bar e ristoranti che costituirebbe una importante attrazione turistica”. Un simile progetto rappresenterebbe per Gianfranco Conte l’unica alternativa alla Pedemontana, che col passare degli anni e la “colonizzazione” della montagna, sembra diventare un sogno sempre più irrealizzabile. Ma come finanziare un’opera di questo tipo? Conte sa come fare: “Dopo gli anni della crisi, si iniziano a vedere interessanti aperture da parte di fondi italiani ed esteri per il Project- Financing ed è stato recentemente rifinanziato un fondo pubblico per la progettazione degli enti locali. Sarebbe quindi sufficiente trovare un partner estero intenzionato a finanziare l’opera, in cambio dei guadagni che potrebbe portare nel lungo termine”.
Questo perché il progetto prevede che l’attraversamento del tunnel sia a pagamento per tutti ad esclusione dei residenti di Formia e del comprensorio (Gaeta, Itri e Minturno). Verrebbe altresì istituita una Zona a traffico limitato nel centro di Formia, a libero accesso per tutti i residenti del comprensorio, in modo da impedire che il traffico si sposti all’interno. “Non si può più pretendere che i formiani siano i soli a pagare il costo della manutenzione e a subire i disagi di una strada che ha una valenza nazionale, essendo l’unico collegamento attualmente esistente tra diverse strade statali – ha aggiunto Conte concludendo – Ovviamente non voglio promettere l’ennesimo ponte sullo stretto di Messina: la realizzazione di una simile opera certo non potrebbe avvenire nell’arco di un mandato da sindaco, ma è inutile continuare a lamentarsi per il traffico se non si propongono alternative realizzabili. Bisonga iniziare fin da ora a progettare il futuro.”
Saverio Forte