FORMIA – E’ stato accompagnato da una polemica imprevista l’atteso confronto promosso dall’Azione Cattolica delle parrocchie di Formia con i sei candidati a sindaco in lizza alle elezioni amministrative del 10 giugno prossimo. Sul palcoscenico del teatro Remigio Paone sono saliti solo in quattro, oltre al moderatore, il collega de “Il Messaggero” e direttore di Temporeale.info Giuseppe Mallozzi: Gianfranco Conte, Mario Taglialatela, Paola Villa e Claudio Marciano. Se il candidato a sindaco del Movimento Cinque Stelle Antonio Romano si trovava a Pomezia per una riunione organizzativa elettorale prevista da tempo tra tutti i candidati sindaco del Lazio con il leader nazionale Luigi Di Maio, l’aspirante primo sindaco del centrodestra ha dato forfait con una serie di rilievi che ora alimenteranno la penultima settimana di campagna elettorale. L’avvocato Pasquale Cardillo Cupo in un’email inviata agli organizzatori dell’Azione Cattolica foraniale ha fatto sapere di aver “saputo solo durante una visita ad alcune famiglie che oggi alle ore 18 si sarebbe tenuto un incontro tra i vari candidati al Remigio Paone. Alle ore 12.30 ho contattato comunque il Dott. Mallozzi, giornalista serio e competente, per comunicargli che sarei arrivato probabilmente con qualche minuto di ritardo in quanto impegnato per la prima volta nella storia di Formia in un Comizio sul Redentore”.
Giuseppe Mallozzi ha voluto precisare il suo ruolo, di non essere un organizzatore di confronti elettorali ma di essere stato soltanto invitato, sulla scorta della sua attività giornalistica svolta sull’intero territorio del Golfo, a moderare l’incontro promosso dall’Azione cattolica delle singole parrocchie cittadine, un incontro al quale sono state poste domande su argomenti ben precisi e con un tempo prestabilito di 3 minuti al fine di dare le medesime possibilità ai vari candidati di poter esprimere le proprie idee e programmi.
In attesa che questo mistero, il presunto mancato invito all’esponente del centrodestra, venga chiarito, Pasquale Cardillo Cupo aveva effettuato sabato sera nell’affollata piazza Tommaso Testa, in Largo Paone, un richiamo alle istituzioni romane – Regione Lazio e Parlamento appena rinnovato – “che ora è arrivato il nostro momento, il momento di Formia, che la città attende da tanti anni. Abbiamo bisogno – aveva detto Cardillo Cupo in un’intervista rilasciata a Saverio Forte – dell’aiuto di tutti e a tutti i livelli istituzionali per consentire quello sviluppo e quella crescita di cui la città ha bisogno per far sì che si interrompa questa emigrazione di massa di giovani e meno giovani che lasciano la città, di negozi e attività commerciali che chiudono a decine e di case e strutture ricettive vuote a centinaia”.
Ad affiancare il candidato sindaco del centro destra c’erano il coordinatore regionale e Senatore di Forza Italia Claudio Fazzone, il neo Senatore della Lega (eletto nel collegio di Viterbo Umberto Fusco), il rieletto consigliere regionale di Forza Italia e presidente della commissione sanità Pino Simeone e i coordinatori provinciali della Lega e di Fratelli d’Italia, Matteo Adinolfi e Nicola Calandrini: “Ho sottolineato alla loro presenza un tema cruciale come la viabilità e la necessità di terminare una strada che abbiamo già e va solo ultimata: quella che collega Santa Croce a Gaeta e che consentirebbe lo smaltimento di un traffico divenuto insostenibile. I turisti sono i benvenuti a Formia ma in questi anni si è calpestata la dignità e la qualità della vita dei cittadini. Dobbiamo inoltre recuperare e rendere fruibile il nostro patrimonio archeologico, farne un marchio riconosciuto e metterlo al centro di manifestazione nazionali e internazionali, e non parlarne da dietro a una scrivania come fatto finora. Dobbiamo ridare slancio alle attività commerciali, ai nostri prodotti tipici, alle risorse sportive e paesaggistiche e realizzare così un grande motore turistico come ci indica la nostra vocazione.”
E, infine, non potevano mancare sciabolate, dirette e indirette, nei confronti dei suoi avversari: “Quante volte ho sentito che Formia ha tutte le potenzialità, ma poi chi avrebbe dovuto occuparsene, si nascondeva e si riciclava, proprio come sta accadendo oggi nelle altre forze che aspirano a lasciare Formia nei suoi problemi storici. I civicomunisti hanno utilizzato in questi mesi la questione dell’acqua come se fosse un loro tema, appropriandosene come se l’acqua stessa fosse loro. E in effetti non hanno fatto altro che moltiplicare i problemi dei cittadini di Formia, perché quando all’ipocrisia si aggiunge l’incompetenza, si ottiene un mix letale. Oltre alla carenza idrica hanno obbligato decine di cittadini a subire un processo, così oltre al danno di non avere l’acqua ora hanno anche la beffa di andare in tribunale. Noi abbiamo le competenze necessarie per affrontare la questione e ottenere con tutti gli strumenti, gli investimenti alle infrastrutture così da renderle efficienti. Formia è un grande bacino idrografico ricco di sorgenti di acqua di alta qualità e non ha bisogno d’altro che di sfruttarle in maniera efficiente ed efficace, in modo che questo problema sarà solo un brutto ricordo”.
Saverio Forte
Intervista a Pasquale Cardillo Cupo