MINTURNO – “Lo abbiamo sempre saputo che l’intervento per salvaguardare la costa di Marina di Minturno tra Monte d’Argento e il fiume Garigliano, saldato dalla Regione Lazio con un milione e quattrocentomila euro di soldi pubblici, non sarebbe stato risolutivo. Lo ripetemmo anche il 5 Febbraio quando, in piena campagna elettorale e appellandoci alla Magistratura, sollecitati da tanti attivisti e comitati di cittadini, effettuammo un sopralluogo per verificare la situazione. E ora, con la stagione balneare già aperta, torniamo a chiederne conto con una interrogazione urgente a risposta scritta”. A dichiararlo è la consigliera regionale del Movimento 5 Stelle Gaia Pernarella che nei giorni scorsi, insieme alla capogruppo Roberta Lombardi e ai colleghi Valentina Corrado, Silvia Blasi, Francesca De Vito, Marco Cacciatore, Loreto Marcelli e Valerio Novelli ha depositato l’interrogazione rivolta al presidente della Giunta Regionale, Nicola Zingaretti, e all’assessore ai Lavori Pubblici e Tutela del Territorio, Mobilità, Mauro Alessandri, dove si chiede, qual è lo stato del progetto sia per quanto riguarda la sua realizzazione che le condizioni attuali; di verificare le motivazioni per cui a distanza così ravvicinata dal collaudo dell’opera si siano verificati cedimenti; quali interventi si intendono intraprendere per garantire la tutela della linea di costa e delle strutture e infrastrutture che rischiano di essere coinvolte.
“Come immaginavamo e d’altronde numerosi studi confermano – spiega la Pernarella -, i pennelli rigidi installati su quel tratto di costa non hanno risolto in alcun modo il problema, semmai lo hanno aggravato in modo sconcertante nel tratto immediatamente successivo all’intervento. E questo – prosegue -, sia a causa di alcuni cedimenti strutturali che del mancato ripascimento una volta installati pennelli, barriere soffolte e scogliere frangiflutti: tutte opere che necessitano di importanti e costanti oneri di manutenzione che tra l’altro i Comuni, investiti di delega regionale, non riescono ad attuare in maniera adeguata come ci sembra in questo caso”.
“Senza contare – aggiunge la Consigliera regionale -, sono numerose le anomalie in questo specifico progetto, una tra tante la richiesta di parere sul progetto all’Area Genio Civile Lazio Sud della Direzione Regionale Infrastrutture e Politiche Abitative della Regione Lazio che è arrivata successivamente all’aggiudicazione della gara per l’esecuzione dei lavori o, ancora, l’assenza della firma del responsabile unico del procedimento”.