FORMIA – Mentre si è messa in moto la macchina organizzativa del centro destra e, della Lega in particolare, per ospitare la prossima settimana il leader nazionale Matteo Salvini in quella che potrebbe essere (presso la villa comunale di via Vitruvio) il momento clou della campagna elettorale del candidato sindaco Pasquale Cardillo Cupo, proseguiamo la presentazione di alcuni dei 350 aspiranti consiglieri comunali di Formia. La nostra carrellata si sofferma su uno dei 24 candidati della lista del “Carroccio” formiano che alle amministrative del 10 giugno farà il suo storico ed assoluto debutto sulla scheda che troveranno nei 20 seggi i 33.376 elettori. Si tratta del professor Nicola Riccardelli, consigliere uscente dei “Centristi per Formia” dopo esserlo stato, cinque anni, per l’Udc.
Nell’intervista video allegata analizza le motivazioni di questa strategica operazione di marketing politico che hanno portato la componente centrista del centrodestra a trasmigrare sotto il logo che rievoca quel personaggio leggendario, Alberto da Giussano, che nel XII secolo che avrebbe partecipato, da protagonista, alla battaglia di Legnano. Riccardelli non lo dice apertamente ma la trasmigrazione, con l’avallo dei vertici regionali e nazionali, nella Lega di Salvini potrebbe risultare soltanto un trampolino di lancio il 10 giugno con le elezioni amministrative di Formia. Questo voto potrebbe essere solo un test in vista di altre scadenze elettorali che appaiono imminenti: le quasi politiche anticipate, le probabili regionali (qualora Nicola Zingaretti optasse per un seggio per il parlamento nazionale) e le già programmate europee della primavera 2019. Parafrasando il motto Salviniano, l’ex presidente della XVII Comunità Montana dei Monti Aurunci Riccardelli sostiene che sia arrivato il momento dei formiani, di quei cittadini stanchi di vedere la propria città trasformata da locomotore di un comprensorio ad un banale e sporco vagone, di subire anni di grigiore, trascuratezza e di abbandono e, per certi versi, rassegnati di non poter coltivare, sotto ogni profilo, progetti di sviluppo e di riscatto sociale ed economico.
Incarnando le aspettative di quelle realtà territoriali periferiche come le frazioni di Maranola, Trivio, Castellonorato e Penitro e di quei quartieri “dormitori” quali sono diventati Gianola e S.Janni, Riccardelli ha voluto, insieme a tanti esponenti e candidati della Lega, che il candidato sindaco Pasquale Cardillo Cupo iniziasse da questi luoghi, splendidi (per tante ragioni) ma abbandonati a se stessi, la propria campagna elettorale. Riccardelli una risposta non l’ha voluta intelligentemente dare ma ha annuito quando gli è stata posta la domanda, tutt’altro che provocatoria, che nelle tante periferie di Formia, nell’epoca di internet e degli mezzi di comunicazione iperveloci, c’è ancora chi pensa che il 10 giugno sarà una domenica come tante. Ci sono anche a Formia tanti soldati rimasti nella giungla ignari che la guerra sia finita da un mezzo? Forse sì, forse no ma la rassegna psicologica nei confronti del palazzo – osserva Riccardelli – è tanta, le cui responsabilità vanno sé ricercate nel sistema partitico in generale ma anche nella “non-amministrazione Bartolomeo” degli ultimi cinque anni.
Riccardelli è convinto che il candidato sindaco Pasquale Cardillo sia la persona giusta per incarnare questo desiderio di riscatto e, plaudendo all’azione politica (inimmaginabile prima del voto regionale del 4 marzo) che ha permesso di ricompattare quasi interamente l’intero centro destra formiano, volge un pensiero (affettuosamente molto interessante) per recuperare sul piano personale ed umano “un amico che l’opposizione l’ha fatta davvero in questi cinque anni, il dottor Amato La Mura”. Il medico infettivologo è stato candidato sindaco per il centrodestra per alcuni giorni prima di essere “pugnalato alle spalle da quelli che consideravo amici”. In effetti La Mura il nome di Riccardelli non l’aveva mai fatto e ora Riccardelli veste, o cerca di farlo, i panni di Gandhi: “Queste ferite, lo so, sono ancora sanguinanti. Lui sta soffrendo da una parte (la coalizione del candidato sindaco Gianfranco Conte), noi da questa parte non potendo per la prima volta averlo come uno di noi. Le elezioni fortunatamente finiranno ma la politica può essere uno strumento o un mezzo per tentare di recuperare un rapporto che non poteva finire così…”
Saverio Forte
Intervista a Nicola Riccardelli