FORMIA – E’ equa e trasparente la gestione del personale interinale da parte della Formia Rifiuti zero, la municipalizzata del comune che dal 1 maggio 2015 si occupa del ciclo dei rifiuti in città? La risposta a questa domanda, dal forte contenuto retorico, è senz’altro negativa alla luce di una diffida che uno storico e precario lavoratore del servizio ha inviato, senza aver ottenuto alcun riscontro per iscritto, ai vertici dell’attuale amministrazione comunale, al commissario straordinario Maurizio Valiante, al sub commissario Marcello Zottola, alla segretaria generale e responsabile della prevenzione della corruzione e trasparenza dell’ente Maria Ilaria Bruno e, inoltre, al presidente e ai commissione della commissione per il controllo analogo (considerata uno dei “buchi neri” dell’ultima Giunta Bartolomeo) sulla Formia Rifiuti zero.
P.M. ha soltanto 44 anni (li ha compiuti il 26 febbraio scorso) e, a differenza di tanti suoi fortunati colleghi, da almeno 25 anni attende una stabilizzazione che, promessa in ogni appuntamento elettorale che si rispetti, l’hanno trasformato in un uomo silenzioso e taciturno. La sua esistenza è diventata una prigionia, i suoi occhi gridano vendetta ma deve ricorrere al suo self control per garantire una forma, ipocrita, di serenità nei confronti della moglie ammalata da tempo di sclerosi, del figlio Giovanni di 7 anni che vorrebbe essere trattato come un bambino come tanti di questa città… ingiusta e dell’anziana madre che, anche lei in silenzio, provvede a tutto. Per credere alla storia, umana e… professionale, di P.M. sei costretto a leggere le diverse iniziative legali formalizzate nel corso del tempo da parte del suo avvocato Marco Tomassi che ha deciso di stargli vicino con un gratuito patrocinio. E lo stesso avvocato, per certi versi, ha obbligato il cronista a “leggere le carte, perché se non lo fai non potresti credere ad una storia tanta vera quanto inverosimilmente formiana”.
P.M. ha a che fare con il comune di Formia da un’altra era glaciale, dal 29 luglio 1993, quando cominciò ad instaurare diversi periodi di dipendenza, attraverso reiterati contratti a tempo determinato, nell’ambito del servizio di igiene urbana con la qualifica di operatore ecologico. Insomma chiamate a tempo che si sono protratte sino al 9 novembre 2004. Da quell’anno il comune di Formia decise di affidare a privati la gestione del servizio di raccolta e smaltimento dei rifiuti urbani e P.M. continuò a prestare la propria attività lavorativa per i diversi concessionari che si sono succeduti inizialmente in forza sempre di contratti a tempo determinato e successivamente tramite contratti di somministrazione stipulati con diverse agenzie per il Lavoro (Obiettivo Lavoro spa, Tempor spa e Quanta spa). L’amministrazione di centro sinistra nel 2014 costituì la Formia Rifiuti Zero s.r.l., società a capitale interamente pubblico e con unico socio lo stesso comune. P.M. sperò in un futuro occupazionale migliore ma dovette ricredersi ben presto perché la municipalizzata, alla stessa stregua delle esperienze societarie gestite da un amministrazione di centro destra, continuò a fare ricorso ad alcune società interinali per assumere attraversi i cosiddetti contratti flessibili a “chiamare” i lavoratori necessario per l’ordinario espletamento del servizio di igiene urbana, di raccolta e smaltimento dei rifiuti.
La “Frz” cominciò la sua attività il 1 maggio 2015 nel giorno della festa dei lavoratori ed un mese e mezzo più tardi – era il 16 giugno 2015 – in occasione di una riunione sindacale tenutasi l’allora ed attuale amministratore Unico della “Formia Rifiuti Zero s.r.l”, il torinese Raphael Rossi, in merito alle modalità di impiego dei lavoratori stagionali si impegnava a dare corso ad “una rotazione equa e trasparente” . Per l’avvocato Tomassi era questa promessa è rimasta tale perché mentre diverse maestranze sono state “assunte con contratti di somministrazione per lunghi periodi e con ripetuti rinnovi, il mio assistito invece dal 2015 ad oggi ha prestato servizio per la Formia Rifiuti Zero s.r.l. complessivamente per soli sei mesi. In realtà la scelta del personale da assumere veniva e viene effettuata direttamente dalla Formia Rifiuti Zero s.r.l. che di volta in volta sceglie i nominativi dei lavoratori da assumere alcuni dei quali ex novo. Queste modalità di reclutamento del personale e di utilizzo delle forme contrattuali flessibili, oltre ad essere illegittime non trasparenti e imparziali, possono dare luogo a fenomeni clientelari e di corruttela che invece sulla base del Piano triennale anticorruzione adottato dalla Formia Rifiuti Zero s.r.l. dovrebbero essere prevenuti ed evitati”.
L’avvocato Tomassi ora si dichiara pronto a coinvolgere la Procura della Repubblica di Cassino chiedendo di aprire un’inchiesta con l’ipotesi di reato di concorso in omissione d’ufficio per non aver avuto né dal commissario Valiante, né dalla segretaria generale e responsabile della prevenzione della corruzione e trasparenza Maria Ilaria Bruno e tantomeno dai vertici della commissione sul controllo analogo le giuste e dovute risposte. In sostanza la Formia Rifiuti Zero s.r.l. “provvederebbe senza alcun criterio, controllo e verifica ad assumere per lo più sempre i medesimi lavoratori senza quindi effettuare alcuna “rotazione equa e trasparente”. Questa condotta ha pregiudicato e sta pregiudicando il mio assistito, che trovandosi in condizioni economiche e familiari disagiate – unico percettore di reddito con moglie affetta da grave patologia invalidante e figlio minore a carico – dopo oltre vent’anni di precariato – accusa l’avvocato Tomassi – viene illecitamente e arbitrariamente pretermesso rispetto a lavoratori con minore esperienza, anzianità di servizio e carico familiare”.
In effetti il quadro normativo vigente e, in particolare l’articolo 19 del decreto legislativo n. 175/2016, prevede proprio che le società che gestiscono servizi pubblici locali devono predeterminare con propri provvedimenti criteri e modalità per il reclutamento del personale nel rispetto dei principi, anche di derivazione europea, di trasparenza, pubblicità e imparzialità. E il comune di Formia che fa? Rimane in religioso silenzio quando, invece, quale amministrazione pubblica controllante, dovrebbe e deve fornire con propri atti di indirizzo i criteri e le modalità a cui l’organismo partecipato deve attenersi nel reclutamento del personale e quindi anche le modalità con cui fare ricorso alle forme contrattuali flessibili tra cui la somministrazione di lavoro. La stessa Formia Rifiuti zero avrebbe le mani libere di agire come meglio crede. Lo confermerebbe il contenuto del suo regolamento sull’assunzione del personale “che non contiene alcuna previsione in merito alle modalità e ai criteri di impiego di forme contrattuali flessibili di assunzione tra cui il contratto di somministrazione né tantomeno il suo unico socio di maggioranza, l’amministrazione comunale, ha mai fornito indicazioni e parametri in tale senso alla propria società”.
Nel frattempo la “crociata” di P.M. è andata oltre: dopo aver promosso un accesso agli atti ha investo del problema anche il difensore civico della Regione Lazio perché il comune di Formia (potrebbe farlo molto presto l’autorità giudiziaria) e la sua controllata “Rfz” chiarisca i “criteri e le modalità con cui vengono individuati i lavoratori da somministrare da parte della Quanta s.p.a” e da altre società interinali dal 1 gennaio 2015. Ma al comune di Formia la mano destra non sa quel che fa la sinistra. La conferma, incredibilmente inverosimile, arriva dal contenuto di una lettera che il 15 marzo 2017 l’allora dirigente del settore Ambiente dell’ente, Maurizio Loreto Ottaviani, sollecito ad esprimersi su questa controversia, aveva inviato al Sindaco e al Segretario Generale del Comune di Formia nonché all’Amministratore Unico della Formia Rifiuti Zero e al Responsabile della Prevenzione della Corruzione e della Trasparenza della medesima società e alla Quanta spa. Ottaviani scriveva testualmente…” agli atti di questo servizio non risulta alcun provvedimento in materia di personale, se non il capitolato prestazionale, né copia dei contratti di somministrazione stipulati dalla Formia Rifiuti Zero con la Quanta S.p.a. nel suddetto periodo. Per quanto sopra, si invita la Formia Rifiuti Zero e la Responsabile della Corruzione e della Trasparenza ciascuno nell’ambito delle proprie competenze, a dare un dovuto riscontro all’istanza prodotta. Fermo restando che, nell’ambito dell’attuazione del controllo analogo, si procederà ad avviare le necessarie verifiche in merito a quanto è stato esposto sulle modalità e i criteri del reclutamento del personale interinale”.
Insomma il comune di Formia aveva capito che qualcosa non filava per il verso giusto ma finì tutto lì. Ma di un autentico colpo di scena è stato protagonista il 7 aprile 2017 lo stesso amministratore unico della “Rfz” Raphael Rossi che disconosceva quanto affermato nel verbale della riunione sindacale del 16 giugno di due anni prima quando si impegnava a dare corso ad “una rotazione equa e trasparente” del personale interinale in forza alla società municipalizzata dei rifiuti. L’avvocato Tomassi preannuncia l’interessamento della Procura di Cassino perché – a suo dire – “il denegato accesso opposto dalla Formia Rifiuti Zero s.r.l., oltre a costituire una grave violazione ai principi di trasparenza e imparzialità, rappresenta un evidente indizio della sussistenza delle illegittimità contestate. La stessa Autorità nazionale anticorruzione ha sostenuto, invece, che l’accesso agli atti ha “la sua ratio nella dichiarata finalità di favorire forme diffuse di controllo sul perseguimento delle funzioni istituzionali e sull’utilizzo delle risorse pubbliche, costituendo diretta esplicazione del principio della trasparenza, cardine e fondamento dell’organizzazione delle pubbliche amministrazioni e dei loro rapporti con i cittadini.”
E qual è la verità, attuale, dei fatti? Lo conferma l’avvocato Tomassi per conto di P.M.: “A tutt’oggi la Formia Rifiuti Zero s.r.l. continua ad assumere ed impiegare personale in violazione della vigente normativa discriminando il mio assistito e pregiudicando la sua posizione giuridica. A fronte di ciò non risulta che il Comune Formia abbia esercitato, in base al regolamento per l’attuazione del controllo analogo sulla Formia Rifiuti Zero (approvato con deliberazione del Consiglio Comunale numero 51 del 20/06/2014) i poteri di controllo operativo- gestionale sulla predetta società in house.”
Saverio Forte