FORMIA – L’ultima settimana della campagna elettorale al Comune di Formia è iniziata con una polemica per le osteggiate dichiarazioni del neo ministro per la famiglia del governo Conte, Lorenzo Fontana, secondo le quali “le famiglia arcobaleno non esistono”. Il dibattito elettorale formiano si è trasformato in una cassa di risonanza con l’attesa replica della Senatrice Monica Cirinnà, la “madre” della legge sulle unioni civili giunta a Formia, presso la Villa Comunale, per sostenere il candidato a sindaco del Pd e della lista “Formia Bene comune” Claudio Marciano.
Alla parlamentare siciliana le parole del Ministro leghista hanno fatto “un effetto terribile”. Lo ha tenuto a sottolineare nell’intervista video allegata: “Fontana non è un ministro qualsiasi, è un uomo colto, che ha due lauree, è stato al Parlamento europeo. Non ha usato a caso la parola esistere, ha detto: ‘Le famiglie arcobaleno non esistono’. Negare l’esistenza vuol dire far ripiombare nel buio, nell’ombra, nell’arretratezza giuridica e culturale le coppie di persone dello stesso sesso e, in particolare, i loro bambini. Non si può dire che queste famiglie non esistono, si può dire che la legge non prevede alcuni diritti per i loro figli. Non ne prevede un riconoscimento”.
La Senatrice Cirinnà non si capacita, poi, del “silenzio” del Movimento cinque stelle dopo le esternazioni del Ministro della famiglia: “Che si definisca cristiano a me va benissimo. Ognuno può professare per il credo che ha. Il punto però è che ha giurato sulla Costituzione, fa il ministro della Repubblica Italiana. Anche se questa cosa non gli piace, Fontana è il ministro di tutti i cittadini italiani. A questo punto si deve ricordare che sulla Costituzione sulla quale ha giurato, non c’è solo l’articolo 3 che parla di uguaglianza ma c’è anche l’articolo 7 che dice che lo Stato fa lo Stato e la Chiesa fa la Chiesa. Quindi anche chi è cristiano o di qualsiasi altra religione, professa il suo credo nella sua vita privata, nella sua casa, nelle sue attività ma non in quelle politiche. Fontana è il ministro di tutti”.
Intervista a Monica Cirinnà
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L’esponente del Pd nel suo intervento presso l’“Happy Bar” – gestito amorevolmente da un gruppo di ragazzi diversamente abili – della villa comunale di Formia ha contestato Fontana quando ha detto di battersi per la “normalità”: “Anche l’uso della parola normalità è inquietante. Che cos’è normale? Chi è normale? Siamo tutti diversi e tutti uguali, tutti speciali nell’essere appunto diversi. L’uso che fa della parola normale mi sa tanto di omologazione a un modello. Fontana è il ministro della famiglia e in questo paese esistono infinite famiglie: ricomposte, di persone risposate, di persone divorziate che convivono con qualcun altro, monoparentali, famiglie di ragazze o uomini che sono rimasti vedovi o hanno avuto vicissitudini nella vita e crescono da soli i loro figli. Chi è normale? Qual è la famiglia normale? Le famiglie sono il luogo dell’amore, sono dei bambini amati, rispettati. È genitore chi ti cresce, chi ti protegge, chi ti tutela, chi mette in gioco se stesso anche davanti a un magistrato pur di poterti dare il suo cognome. Per poterti mettere nella sua asse ereditaria e tutelarti per sempre. Anche se non ti ha partorito, anche se non ha partecipato all’atto sessuale in cui quello spermatozoo ha incontrato quell’ovulo. La genitorialità è una scelta di vita e per questo va riconosciuta, comunque sia stata creata.”
E poi un pensiero ai bambini che devono avere “gli stessi diritti”: “Tutti i bambini sono tutelati dalla Costituzione. Nessun bambino, soprattutto i bambini delle famiglie arcobaleno, deve pagare per il modo in cui è nato. Nessun bambino deve pagare per il tipo di famiglia in cui vive. Un bambino è un bambino, uguale agli altri. Non può essere escluso dai diritti per colpire i suoi genitori”.
In un altro passaggio dell’intervista, invece, la Cirinnà plaude al “coraggio” del Partito del Pd di Formia di presentarsi all’elettorato nonostante “i tanti errori commessi che hanno provocato l’anticipata conclusione dell’ultima consiliatura”: “In questa città ho capito che c’è una classe dirigente che a fatica si sta rinnovando e non fugge sotto mentite spoglie come nella vicina Gaeta dove il simbolo del nostro Pd negli ultimi dieci anni non è mai comparso sulla scheda elettorale. E’ giunto il tempo della stagione del coraggio e della responsabilità- ha concluso la Cirinnà – Dobbiamo rimanere di sinistra ed evitare in questa provincia di confonderci con Forza Italia”.
Alla Cirinnà è andato, infatti, di traverso l’accordo del Pd pontino su scala provinciale con gli azzurri che ha consentito, per esempio, l’elezione del sindaco Pd di Pontinia Sandro Medici a neo presidente della Provincia. Non cita mai il nome dell’ex Senatore Dem Claudio Moscardelli ma l’atto di accusa nei suoi riguardi sembra un macigno pesantissimo, soprattutto per la possibile nuova definizione della governance di Acqualatina: “Il Pd deve ripartire da zero. Se non abolirà i potentati e i feudi legati ad alcune persone che su questo territorio ci hanno fatto perdere non riuscirà più ad alzare la testa”. La Cirinnà nella parte conclusiva dell’intervista lanci un endorsement a favore del 34enne candidato del Pd alle amministrative del 10 giugno :”Se fossi una cittadina di Formia voterei Claudio Marciano convintamente. E’ una persona colta, preparata e intelligente ma che sa sempre da che parte stare. Ed è quello che si chiede in questo momento storico al Pd”. Purtroppo tra il dire ed il fare c’è di mezzo… il mare.
Saverio Forte