ITRI – Non si ripeta più l’estate 2017 quando andarono distrutti da incendi dolosi sul territorio di Itri 1172 di ettari di terreno, il 10% della superfice dell’intero comune – 101 chilometri quadrati – pari ad un terzo di quelli inceneriti nell’intera provincia di Latina. Il sindaco Antonio Fargiorgio avrà pensato a questi drammatici dati contenuti nel dossier “Lazio in Fiamme” della Legambiente per convocare presso municipale il palazzo un tavolo di concertazione con i vertici locali e provinciali dei Carabinieri Forestale e con il direttore dell’ente Parco regionale dei Monti Aurunci Giorgio De Marchis.
E per fronteggiare di nuovo una possibile emergenza-incendi il sindaco di Itri ha salutato con favore il varo di uno specifico e mirato progetto pilota che i Carabinieri Forestale di Latina hanno approntato esclusivamente per il vasto quadrante di Itri che si estende dai confini con i Comuni di Sperlonga e Gaeta sino in Ciociaria, ai confini con il Comune di Esperia. Sarà potenziata, rispetto al passato, la dotazione di uomini e mezzi e, se un ruolo di prevenzione lo devono esercitare gli stessi allevatori e agricoltori – invitati a partecipare ad un successivo incontro in programma la prossima settimana – al sindaco di Itri interessa molto poco che la Regione Lazio non abbia ancora elaborato – come denunciato dal Movimento cinque stelle – il documento operativo per le attività antincendio boschivo, strumento ritenuto necessario per il coordinamento delle squadre Aib dei Vigili del Fuoco, degli elicotteri e delle unità di protezione civile.
Nell’intervista video allegata il sindaco di Itri Fargiorgio, oltre a sintetizzare l’esito dell’incontro, ricorda quando un anno fa era stato frainteso sollecitò l’impiego di uomini e mezzi anche militari, di intelligenze investigative per poter effettuare un controllo capillare di un territorio molto esteso “che le forze operanti sul campo (Carabinieri, Polizia Locale, Carabinieri Forestali) – scriveva poco di un anno fa – non sono in grado fisiologicamente di assicurare, stante anche la loro esigua consistenza numerica”. E Fargiorgio sottolinea la lungimiranza dell’iniziativa adottata nel 2017 quando organizzò un corso di antincendio boschivo (Aib) con cui erano state formate, attraverso un ente accreditato e riconosciuto (D.R.E.Am. Italia), diverse persone che, in rappresentanza di alcune associazioni operanti sul territorio, potevano essere utilizzate nelle operazioni di spegnimento, chiaramente sotto la direzione ed il coordinamento del “Dos” dei Vigili del fuoco.
E queste stesse persone, già formate, potranno risultare utili – aggiunge il sindaco di Itri – in caso di emergenza per la lotta alle fiamme. Naturalmente un ruolo civico lo devono svolgere, per promuovere l’azione di prevenzione, gli stessi cittadini e il sindaco di Itri anticipa che alla successiva riunione del 29 giugno, con i vertici dei Carabinieri Forestali e dell’ente Parco regionale dei Monti Aurunci, parteciperà anche una delegazione di cacciatori e di allevatori per sfatare quella “favola metropolitana secondo la quale sarebbero state in passato queste categorie economiche e sociali ad appiccare gli incendi sulle nostre colline e montagne durante l’estate. Vogliono assumersi le loro responsabilità e – ha concluso l’avvocato Fargiorgio – questo ci riempie davvero di soddisfazione…”
Saverio Forte
Intervista ad Antonio Fargiorgio