MINTURNO – Tutti in attesa che il buio si dissolva e ceda il passo ad una liquida luce. Faro rischiaratore è la voce pacata della scrittrice Cristiana Astori che lentamente conduce i partecipanti alla scoperta di oscuri misteri. Quelli che si susseguono come minuscoli fotogrammi di un film muto, celati tra le pagine del suo romanzo “Tutto quel buio” (Elliot) presentato al secondo appuntamento della rassegna letteraria “Libri sulla sabbia” organizzata dall’Associazione Culturale “Il Sogno di Ulisse” tenutosi venerdì sera presso il Lido “Il Vascello” di Scauri. A moderare l’incontro il giornalista de “Il Messaggero” Giuseppe Mallozzi. All’incontro ha preso parte anche Giancarlo Marzano, sceneggiatore di Dylan Dog e altri serie della Sergio Bonelli Editore, che ha salutato il pubblico presente.
Dall’immaginifica scrittura dell’autrice muove i suoi passi Susanna Marino, squattrinata studentessa laureata in cinema che con incosciente coraggio ricerca pellicole maledette perse nel tempo e non ancor ritrovate come quella di un film degli Anni Venti dispersa durante l’occupazione nazista: il ‘Drakula Halàla’ del regista ungherese Karoly Lajthay. Questo, e non il ‘Nosferatu’ di Murnau , si ritiene sia il primo film in cui compare il personaggio di Dracula di Bram Stoker. La ricercatrice si ritrova in una Budapest cupa ed espressionista, tra ambigui musicisti noise, cinici scopritori di pellicole, folli collezionisti, in bilico su una sottile linea di sangue che svanisce tra i confusi confini di un inquietante passato. Ciò che viene scandagliato è il buio più profondo: quello di un fotogramma perduto, di un cuore inquieto, di un tempo non vissuto.
La scrittrice ha condotto il pubblico attraverso racconti e aneddoti arrivando alla conclusione, tra le pagine del suo ultimo romanzo, che solo conoscendo la propria oscurità si può esser presenti in quella degli altri e solo passandoci attraverso si giunge alla luce.
Anna Maria Grippo
Intervista a Cristiana Astori