FORMIA – Di lui i quotidiani italiani si sono occupati quando il voto politico del 4 marzo non riuscì a partorire un governo e l’attesa per la nascita dell’esecutivo del professor Giuseppe Conte aveva fatto schizzare lo Spread ai quasi livelli del 2011. Di quella situazione di caos politico si erano occupati nelle sue pagine economiche il Corriere della Sera” ed il portale finanza.com. Ora Peter Cardillo, 72 anni ottimamente ben portati, è tornato nella terra d’origine, Formia, dove sono nati i suoi genitori, Salvatore (Castellonorato) e Lucia Filosa (Trivio) e, ancor prima i suoi nonni. Quest’ultimi lasciarono la terra natia a cavallo degli anni venti e trenta, naturalmente alla ricerca di miglior fortune d’altra parte dell’Oceano. In effetti Mister Peter – porta il nome del nonno paterno – si è formato in Italia… Dove? A Roma in seminario, perché “ è vero, da grande avrei voluto fare il sacerdote”, cosa che fece regolarmente Monsignor Antonio De Meo, l’ex parroco di Maranola ed ex Vicario Generale dell’Arcidiocesi di Gaeta a cui è legato da “non lontani rapporti familiari”.
Peter Cardillo la tonaca non l’ha mai indossata, ha preferito invece un’elegante donna originaria di Fiuggi ma formiana d’adozione, Anna Bove, sorella del più noto Giovannino (la memoria storica vivente di una Formia che non c’è più), dalla quale ha avuto due figlie Giulia e Daniela e, grazie a loro, quattro adorati nipotini. “Mister” Cardillo è ora uno che conta nelle finanze americane, è un ricercatissimo analista a Wall Street – il cuore del capitalismo mondiale – responsabile economico sui mercati per “Spartan Capital Securities” di New York dopo esserlo stato per il “Rockwell Global Capital”, realtà societarie che gestiscono fondi a sette zeri ma…di dollari. Questo raffinatissimo “zio d’America” è tornato a Formia per un breve periodo di meritato riposo ma, “poiché non riesce a stare fermo un minuto , ha confessato la moglie Anna – hanno promosso una serie di incontri istituzionali con le pià importante realtà economiche e produttive del territorio e con il Consorzio industriale del sud-pontino dove l’abbiamo intervistato ospite del presidente Salvatore Forte.
Cardillo sottolinea, tra le altre cose, la bontà di alcuni “ingredienti” che stanno permettendo all’America iperprotezionista di Donald Trump di varare una “ricetta” economica grazie alla quale la riforma fiscale, il rilancio dei consumi e la crescita del mercato del lavoro “ci hanno permesso di uscire dal pantano in cui ci trovavamo”. Al “Corriere della Sera” l’economista formiano – ora intervistato da Saverio Forte – aveva lanciato un mese e mezzo fa un allarme sull’aumento dello spread: “E’ un problema concreto perchè se “Moody’s o Fitch dovessero bocciare il rating, potrebbe salire anche a 500-600 punti base” e in quanto, con “uno spread a 500 l’Italia non sarebbe più in grado di ottenere credito dal mercato”. Cardillo si augura che il governo giallo-verde ottenga quanto prospettato nel programma sottoposto alle camere ma boccia inesorabilmente il sistema-Italia che la grande finanza Usa considera il “Paese delle crisi”: “Non è certo la prima volta e quindi non posso dire di essere particolarmente sorpreso. Certo, in questa occasione sembra diverso anche se non credo che l’Italia corra il rischio di imboccare una discesa come quella della Grecia”. Se lo dice Mister Peter, bisogna credergli allora…
Saverio Forte
Intervista a Peter Cardillo