MINTURNO – In data 28 giugno, presso i locali della Regione, il Dott. Mauro Alessandri, neo assessore ai lavori pubblici e tutela del territorio, mobilità, insieme con i propri collaboratori tecnici, ha ricevuto i rappresentanti dei Comitati Pendolari delle stazioni di Minturno (CPM – Comitato Pendolari Minturno-Scauri), Itri, Monte San Biagio, Pomezia e Campoleone. In circa un’ora di riunione il neo assessore ha voluto esprimere ai Comitati la sua disponibilità alla comprensione delle problematiche dei trasporti laziali e la volontà di adoperarsi per migliorare la qualità di vita degli utenti del servizio pubblico regionale, ascoltando con attenzione le criticità peculiari della linea FL7 (Roma Termini – Minturno Scauri) rappresentate dai Comitati presenti all’incontro e confermate dagli stessi collaboratori tecnici dell’assessorato.
I Comitati, a loro volta, non si sono lasciati sfuggire l’occasione di esprimere in modo inequivocabile, seppur con pacatezza, la diffusa insoddisfazione dell’utenza per un servizio che, nonostante i cospicui investimenti sostenuti dalla Regione negli ultimi anni e le opinabili statistiche diffuse dalle aziende sulle proprie “performance”, non riesce a garantire, su questa tratta, alcuni requisiti ritenuti essenziali ed irrinunciabili.
Con toni appassionati i pendolari hanno ripercorso, infatti, le battaglie portate avanti nell’ultimo anno e mezzo, descrivendo il malessere indotto dai quotidiani disagi e richiamando l’attenzione su alcune questioni fondamentali (già ampiamente rappresentate negli incontri con la precedente giunta regionale) che l’Assessore stesso, dopo un attento ascolto, ha brillantemente sintetizzato nella inderogabile necessità di garantire “Sicurezza” (servizi nelle stazioni; controlli a bordo dei treni), “Vivibilità” (sale di aspetto, servizi igienici e di ristoro nelle stazioni; pulizia e climatizzazione adeguati sui convogli), “Riduzione dei tempi di percorrenza” (attualmente incrementati anche di 20 minuti con le recenti modifiche apportate agli orari ufficiali) e “Puntualità”.
In merito alla puntualità i Comitati hanno espresso notevoli perplessità sulla recente evoluzione delle linee programmatiche di gestione della rete ferroviaria su questa tratta, evidenziando come le necessità del servizio pubblico si pongono in contrasto con gli obiettivi di profitto e di riduzione dei costi perseguiti delle aziende (Trenitalia ed RFI). I Comitati sostengono, infatti, che le politiche di riduzione del personale (a bordo dei treni e nelle stazioni) e di contenimento delle spese di manutenzione, perseguite attraverso il sistematico smantellamento della rete e la rimozione dei binari utili per le precedenze, vanno nella direzione opposta a quella dell’efficienza del sistema di mobilità ferroviario nel suo complesso, aggravando le problematiche anziché ridurle, con il risultato che il ritardo o l’arresto di un singolo convoglio può determinare la congestione dell’intera linea ed il blocco di tutto il traffico ferroviario facendo registrare ritardi a catena (che arrivano a punte di 60-180 minuti) e cancellazione di servizi.
A questo si sono aggiunti, nell’ultimo anno e mezzo, problematiche (ormai prossime alla risoluzione secondo quanto assicurato dalla Regione) relative alle gare di fornitura dei servizi sostitutivi emergenziali, che hanno determinato gravi disagi ai passeggeri bloccati per ore nelle stazioni come provato dai tragici e, purtroppo, non isolati casi di incidenti/suicidi che hanno comportato lunghe attese per consentire il necessario intervento delle Autorità Giudiziarie.
Per ovviare a questi inconvenienti i Comitati hanno chiesto alla Regione maggiore trasparenza e partecipazione nella redazione/gestione dei contratti con le aziende (Accordi Quadro con RFI e Contratti Di Servizio con Trenitalia) e la pubblicazione degli stessi (attualmente irreperibili sul sito della Regione nonostante le rassicurazioni avute in proposito) onde consentire in futuro la formulazione di pareri dell’utenza su aspetti di pertinenza. Tra questi è stato fatto menzione alla gestione delle emergenze rispetto agli obblighi di Trenitalia ed RFI (previsione di appositi “piani neve”, binari di scambio, locomotori di soccorso, autoservizi sostitutivi): le risorse impegnate in tal campo, seppur considerate dalle aziende un “costo” da “tagliare”, devono costituire invece indispensabili investimenti in sicurezza per garantire la tutela della salute dei viaggiatori i quali non possono correre il rischio di rimanere bloccati per ore in convogli sovraffollati con aerazione insufficiente (o addirittura assente in caso di guasto) all’interno di una galleria.
Ancora in tema di trasparenza e di rispetto dei ruoli istituzionali i Comitati hanno voluto sottolineare l’importante ruolo di committente e controllore proprio della Regione: un ruolo fondamentale nel determinare le esigenze dell’utenza e la soddisfazione delle stesse, che non può essere subordinato ai dettami delle Aziende. A tal proposito i Comitati ritengono opportuna una maggiore trasparenza dei criteri con cui vengono effettuate le statistiche di efficienza e di soddisfazione dell’utenza, i cui risultati positivi diffusi da Trenitalia, appaiono essere in netto contrasto con la percezione di insoddisfazione (almeno per taluni aspetti) verso il servizio: è lecito, infatti, mettere in discussione statistiche fornite dalle stesse aziende che erogano il servizio, dal momento che non vengono rese note le società “terze” a cui le indagini dovrebbero essere affidate, né viene divulgata la composizione del campione statistico (età, sesso, nazionalità, tipologia di servizio utilizzato, orari abituali di utilizzo del servizio, frequenza di utilizzo del servizio, ecc …) delle persone intervistate.
Allo scopo di coadiuvare la Regione in queste importanti funzioni di controllo di efficienza del servizio e delle performance del gestore, i Comitati si sono proposti alla Regione come utili collaboratori nella raccolta dei dati relativi alla qualità del servizio reso, onde consentire una verifica dei dati forniti dalle aziende, incontrando, in tal senso, il favore ed il plauso dell’Assessore, che, riconoscendo l’utilità della funzione svolta dai Comitati li ha invitati a partecipare ad un prossimo incontro tecnico, da tenersi entro il corrente mese, per confrontarsi, alla presenza di RFI e Trenitalia, sulla elaborazione del prossimo orario invernale.
Tra gli argomenti più tecnici discussi nell’incontro, la Regione ha fornito alcune importanti anticipazioni quali: il raddoppio della linea Campoleone – Aprilia; l’entrata in linea dei nuovi treni Rock a partire dal 2020; l’interruzione del traffico ferroviario, con attivazione di servizi sostitutivi dalla stazione di Campoleone, nelle date del 30 e 31 agosto 2018 per interventi infrastrutturali sulla linea.
Molto importante è stato il chiarimento fornito dal Dott. Passanisi in merito ai sistemi di condizionamento, presenti sui treni Vivalto, che sono oggetto di contestazione continua da parte dei viaggiatori i quali si ritrovano a viaggiare in una “ghiacciaia” nelle prime ore del mattino ed in un “forno” nelle ore pomeridiane: il problema si verifica per la mancata impostazione delle funzioni di regolazione degli impianti da parte del personale di bordo che, seppur dotato di un tablet che consente di controllare le funzioni di condizionamento, si dimostra spesso impreparato a gestirlo. La Regione si è impegnata a richiedere a Trenitalia un monitoraggio sulla corretta formazione del personale di bordo ed uno specifico addestramento al corretto utilizzo degli impianti.
Appuntamento dunque ai prossimi incontri in cui l’obiettivo fondamentale dei Comitati, condiviso, almeno nelle intenzioni, dall’ Assessore Alessandri, sarà quello di fare, paradossalmente, un balzo indietro nel tempo per riportare le lancette dell’orologio a trent’anni fa quando per percorrere la tratta Minturno-Roma bastavano 1h e 40 minuti invece delle attuali 2 ore. Una dimostrazione che il cambiamento non sempre è un progresso, specialmente quando, operando in assenza di trasparenza e condivisione delle scelte, si perseguono logiche di profitto e taglio dei costi invece che di miglioramento del servizio: cambiare è importante, ma è ancor più importante stabilire preventivamente in quale direzione muoversi e concordare tutti (utenti, committenti ed operatori) sulla bontà delle scelte operate.
A questo obiettivo se ne aggiunge un altro che vede il CPM (Comitato Pendolari Minturno-Scauri) impegnato in prima fila: riportare definitivamente nella Regione Lazio la propria stazione, ponendo fine ad una ingiustificata discriminazione che li vede esclusi dal servizio ogni volta che, al verificarsi di emergenze o scioperi, le corse dei treni vengono arbitrariamente fatte terminare nella stazione di Formia-Gaeta, abbandonando a se stessi, ed appiedati, i viaggiatori dei comuni provenienti dai confini meridionali della Regione Lazio.