FORMIA – Una bufera, inaspettata e imprevista, si sta abbattendo in queste ore, quelle che precedono il primo consiglio comunale dell’era-Villa, sul nuovo vice-sindaco e assessore alla cultura del comune di Formia Carmina Trillino. Ciascuno può utilizzare i social network come meglio crede ma i contenuti di alcuni post della dottoressa Trillino, rappresentando lo specchio, l’indole e la sensibilità di chi li scrive e pubblica, hanno creato un forte e fondato senso di imbarazzo nell’amministrazione comunale a soli 18 giorni dalla storica elezione del primo sindaco donna di Formia. Naturalmente nessun commento ufficiale da parte della nuova governance del comune ma hanno impressionato, negativamente, la ferocia contenutistica, sessista e volgare di molti post che la cittadina Trillino – e prossima assessora alla cultura di un comune che ha dato tanto (da sempre) alla crescita culturale e sociale dell’intera provincia e del territorio laziale – ha scritto e pubblicato sul suo profilo face book negli ultimi anni, mesi e giorni.
Eh sì, proprio a causa dell’ultimo post potrebbero arrivare i primi guai giudiziari per il nuovo ed inatteso vice sindaco di Formia. A promuoverli sarebbe niente meno che la leader nazionale dei Fratelli d’Italia Giorgia Meloni sulla falsariga di quanto fatto sinora dall’ex presidente della Camera dei Deputati, Laura Boldrini. La neo assessore alla cultura del comune di Formia il 30 giugno scorso – Paola Villa era diventata sindaco di Formia sei giorni prima – poco dopo la mezzanotte postava sul suo profilo questo messaggio incredibilmente offensivo e sessista. A firmarlo era una donna contro un’altra donna (la Meloni): “Se i nomadi devono ‘nomadare’ (anatema dantesco la colga testè), la Meloni deve…melonare. A zizze come sta messa?”. Per la cronaca il messaggio riceveva 29 like, da parte di persone più o meno note della vita politica e sociale di Formia. Stop.
I social – si sa – servono per comunicare il più velocemente possibile o esprimere i propri commenti su qualsiasi attività quotidiana, piccola o grande che sia. E la Trillino, che lavora come segretaria presso un’agenzia di assicurazioni a poche centinaia di metri dal palazzo municipale (si ignora se abbia esercitato una minima forma di attività politica o associativa in passato motivo per cui è top secret – giustamente – anche la sua vita privata, a trecentosessanta gradi) di cui sta per diventare il numero… due, ha sempre preso in prestito alcuni spunti dell’attività politica nazionale. Era il 15 maggio scorso e il governo giallo-verde del professor Giuseppe Conte si era appena insediato con l’emergenza immigrazione da affrontare. Che fa la Trillino che in molti avevano già notato presenza fissa nel point elettorale di Paola Villa? Prende di mira il leader della Lega e neo ministro degli Interni: “Salvini vuole mani libere sugli immigrati. A posto, però verso di lui voglio il rutto libero. Si può?”
Altro che dialettica e confronto politico, di mezzo c’è il Codice penale. Non solo Salvini ma anche ad altri esponenti, importanti, della vita politica italiana avrà pensato la neo assessora alla cultura del comune di Formia quando ha potuto e voluto diventare una “tigre della tastiera”. Sarà stata una piovosa serata autunnale quando il 21 novembre 2013, alle 20.20, la Trillino cittadina prendeva di mira l’ex segretario della Cgil e del Pd (partito largamente rappresentato nella nuova maggioranza consiliare del comune di Formia) Guglielmo Epifani: “Vorrei telefonargli e ‘discettare’ con lui su due parole: etica e vergogna. E salutarlo con peto in faccia….senza discettare”. E ancora la Trillino che dimostra di aver letto qualche manuale di urologia e gastroenterologia: “Se l’aria che esce dalla bocca non ha niente di sensato…fatela uscire dal c…o”. Era molto tardi, le 22.58, dell’11 febbraio 2014. Post di questo tenore vengono scritti e pubblicati nel corso del tempo e uno di loro, datato 19 settembre 2013 alle 00.26, non poteva non riguardare il presidente di Forza Italia Silvio Berlusconi: “Ha ragione: ribelliamoci. Vai col peto!”. Oppure due mesi più tardi quando commenta così la sua decadenza da parlamentare: “Alle donne in nero per la decadenza di Berlusconi: andate a fa la spesa alla lidl ste bottone commerciali!”. Il post con il più alto e velato tasso di volgarità la neo assessora alla cultura del comune di Formia l’ha scritto di buon mattino, alle 7.19, del 18 aprile 2016: “E niente, si sa: la posizione della pecora piace. Anche il ruolo”.
La Trillino, poi, mostra un senso di avversità per la religione, la fede e l’amore per gli animali. In un messaggio notturno, alle 2.12, del 23 luglio di quattro anni fa (forse l’afa e l’umidità saranno state insopportabili) tratta male finanche le povere zanzare formiane: “Il prossimo stronzo che dice che siamo tutti figlio di Dio gli sputo in faccia. Le zanzare sono figlie di zoccola. E devono fa na brutta morte: schiacciate!”. Forse il messaggio più simpatico, tollerabile nella lettura è strettamente personale. Risale alle 15.34 del 26 novembre 2013 quando la neo vice sindaco di Formia informa i suoi amici che….” Venerdì devo andare a Torino: co stu fridd?”. In questi giorni a Formia fa invece molto caldo e se il neo sindaco Paola Villa vuole realmente a questa città e alla sua immagine faccia un piccolo e grande sforzo e le dica….“Cara Carmina, se vuoi puoi continuare a fare il migliore uso dei social ma, ti prego, dopo quello che hai firmato e pubblicato deve stare lontano dal comune di Formia. La città non capirà…”. La città, invece, ha già capito. Per fortuna.
Saverio Forte
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