FORMIA – Un noto commercialista di Formia e un collega di Latina fanno parte tra le 73 persone indagate, a vario titolo, per associazione a delinquere finalizzata alla frode fiscale e contributiva che avrebbero dato vita ad un’associazione a delinquere finalizzata alla frode fiscale e contributiva con 36 società coinvolte e l’emissione di fatture false per 190 milioni di euro. I due professionisti pontini sono stati indagati dal comando provinciale di Chieti della Guardia di Finanza che afferma di aver sgominato un sodalizio operante tra Abruzzo, Lazio e Campania, capace di costituire e gestire un circuito al cui interno si cedevano prodotti informatici, cosmetici ed elettrodomestici, sfruttando l’interposizione di cosiddette società cartiere e società filtro gestite da prestanome.
L’inchiesta, denominata «Spectral Kingdom», avviata dal sostituto procuratore della Repubblica di Chieti Giancarlo Ciani (un tempo Pm di punta negli uffici giudiziari di via Ezio) e poi trasferita per competenza a quella di Latina, avrebbe smascherato un’evasione per 66 milioni di euro, di cui 16 milioni di Iva, e 4 milioni di contributi non versati. Ammonta a un milione 600 mila euro il valore dei beni sequestrati in esecuzione di un provvedimento emesso – come detto – dalla Procura della Repubblica di Latina: si tratta di 14 unità immobiliari, partecipazioni societarie per complessivi 712 mila euro e 107 conti correnti bancari e postali. Le indagini hanno preso il via tre anni fa da una segnalazione della Finanza della Slovacchia alla Finanza di Chieti su una fattura di centomila euro che una società slovacca aveva inviato a una società di San Giovanni Teatino, in provincia di Chieti.
I particolari dell’operazione sono stati resi noti proprio a Chieti nel corso di una conferenza stampa tenuta dal colonnello Serafino Fiore, comandante provinciale della Fiamme Gialle, e dal capitano Angela Luana Vallario, comandante della compagnia di Chieti della Guardia di Finanza.
Saverio Forte