FORMIA – I primi problemi per il nuovo corso amministrativo al Comune di Formia targato Paola Villa scaturiscono – quantunque possa apparire paradossale – all’interno della stessa maggioranza civica che ha permesso la storica elezione del primo sindaco donna della città. E ad innescarli è in maniera imprevista e – ironia della sorta – una donna, Sara Mastrobattista, 51 anni, nativa di Gaeta, gestrice di una scuola privata di lingue straniere a Formia. Dopo averlo preannunciato lunedì sera sul suo profilo facebook, la Mastrobattista ha confermato la sua volontà di voler ricorrere al Tar contro la mancata convalida della sua elezione al consiglio comunale per la lista civica, denominata “Formia città in comune”, di cui era candidata e possibile eletta.
La candidata è accusata di aver creato “un inutile muro contro muro” interno e i tentativi a persuaderla ad evitare il ricorso alla magistratura amministrativa sono – almeno per il momento – falliti. E la tesi è la seguente: quel che conta per la convalida di un consigliere eletto è quanto certifica la commissione elettorale e non il registro del presidente e degli scrutatori di una sezione che, presentato in comune al termine delle operazioni di scrutinio, pur presentando errori materiali di trascrizione delle preferenze non ha alcun effetto legale. Un esempio lampante e noto: il dato elettorale disponibile in comune per il coordinatore politico della coalizione del sindaco Villa, Kristian Franzini, aveva certificato la sua elezione al consiglio comunale. La commissione elettorale, rifacendo i conteggi, aveva sottratto a Franzini una cinquantina di voti e Franzini è rimasto, senza esercitare alcuna forma di polemica, fuori dal rinnovato consiglio comunale. Se fosse veritiera la teoria caldeggiata dalla Mastrobattista, il neo consigliere comunale Nardella porterebbe acqua al suo mulino. E lo avrebbe spiegato ai componenti della sua maggioranza perché, dopo aver promosso una richiesta di accesso agli atti, ha appreso che i voti registrati in comune sulla sua candidatura sarebbeìro 183, uno in più rispetto al “tetto” massimo cui ambisce la dottoressa Mastrobattista. Al di là delle mere e oggettive considerazioni di natura interpretativa sulla legge di attribuzione dei seggi, questa vicenda sta dimostrando come sotto la cenere (nella maggioranza Villa) covi del fuoco.
Intanto sul piano politico venerdì mattina, a mezzogiorno, è stata indetta la prima conferenza dei capigruppo che sarà coordinata dal neo presidente del consiglio comunale Pasquale Di Gabriele. Sarà chiamata a comporre le nove commissioni consiliari che affiancheranno il lavoro del consiglio comunale appena varato. La prima commissione permanente avrà queste deleghe (Urbanistica, Traporti, mobilità e polizia municiale); la seconda (Lavori ed Opere pubbliche, decoro urbano, servizi cimiteriali): la terza Servizi sociali, povertà, disabilità, integrazione socio sanitaria ed immigrazione), la quarta ( Cultura, Storia di Formia, archeologia e tradizioni); la quinta (turismo, sviluppo economico, grandi eventi e turismo sportivo), la sesta (Formazione, integrazione, politiche giovanili, sportello Europa, digitalizzazione, sport, scuola e biblioteche); la settima (Bilancio, personale, Patrimonio e beni confiscati); l’ottava (Ambiente, Ciclo delle Acque, Sicurezza, sanità cittadina, waterfront e protezione civile) mentre la nona, la cui presidenza spetta secondo allo Statuto comunale ad un rappresentane delle minoranze, dovrà occuparsi di…trasparenza. Il compito che attende il presidente Di Gabriele di raggiungere una sintesi tra le varie opposizioni che…sono tante rispetto ai seggi da assegnare nelle singole commissioni. Se la conferenza dei capigruppo di venerdì dovesse definire un accordo soprattutto tra le minoranze, il varo delle commissioni dovrà soltanto essere ratificato con una presa d’atto dalla prossima seduta del consiglio comunale in programma prima dalla fine di luglio.
Saverio Forte