FORMIA – Il Tar del Lazio e la Procura della Repubblica verifichino il rispetto delle procedure che hanno caratterizzato la presentazione delle candidature a sindaco e per il rinnovo del consiglio comunale alle elezioni amministrative del 10 giugno al comune di Formia. La richiesta è contenuta in un ricorso al primo grado della magistratura amministrativa e di un esposto-querela, inviata alla Procura di Cassino tramite il gruppo di Formia della Guardia di Finanza, che l’ex candidato a sindaco del Movimento Cinque Stelle Antonio Romano e i presentatori della lista, Delio Fantasia e Paolo Costa, hanno illustrato nel corso di una conferenza stampa presso la sala “Falcone-Borsellino”. Sono stati resi noti i motivi che sarebbero alla base della richiesta di annullamento di tutti gli atti del procedimento elettorale e, nello specifico, della convalida, da parte della commissione mandamentale, dell’elezione dei tre consiglieri comunali di Forza Italia, Gianluca Taddeo, Tania Forte ed Eleonora Zangrillo.
Il ricorso al Tar dei Cinque Stelle, redatto dall’avvocato Carlo Bassoli di Latina, sarà discusso il prossimo 8 novembre ma intanto è stato notificato all’ufficio elettorale, all’avvocatura del comune di Formia (che – secondo al-cune indiscrezioni – non sarebbe interessato a costituirsi in giudizio) e, in rappresentanza del gruppo consiliare di Forza Italia di Formia, alla neo consigliera comunale Eleonora Zangrillo. La duplice iniziativa legale dei pentastellati mira ad ottenere l’annullamento del voto amministrativo e, in subordine, la decadenza del gruppo consiliare di Forza Italia perché la raccolta e l’autenticazione delle firme sarebbe avvenuta “in bianco” tra il 2 ed il 5 maggio, dieci giorni prima che si conoscesse la gran parte dei nomi dei 24 candidati al consiglio comunale. Da qui il coinvolgimento della stessa Pro-cura di Cassino attraverso la polizia giudiziaria delle Fiamme Gialle Formiane. Sotto la lente d’ingran-dimento dei dirigenti grillini è finito l’operato del sottoscrittore della lista degli azzurri, il neo vice-presidente della Provincia di Latina e consigliere comunale di Fondi, Vincenzo Carnevale, e dei due presentatori, il consigliere regionale Giuseppe Simeone e l’ex consigliere comunale Raffaele Di Gabrie-le. E le ipotesi di reato sono gravi: falso in atto pubblico, falso ideologico e falsa attestazione. Il Mo-vimento cinque stelle non contesta tanto la circostanza in base alla quale sarebbero stati inseriti in cor-sa nella lista di Forza Italia i candidati Eleonora Zangrillo e Pierfrancesco Scipione, che all’avvio della campagna elettorale avevano dato il proprio sostegno alla lista di Gianfranco Conte “Formia con te”, quanto qualcosa di più serio (o almeno) inerente la tempistica e le procedure seguite in quei giorni che precedettero, il 12 maggio scorso, la presentazione delle varie candidature alle elezioni amministrative di Formia.
Secondo i firmatari del ricorso al Tar e dell’esposto inviato alla Procura – lo conferma nell’intervista video di Paolo Costa allegata – le firme per la presentazione della lista azzurra sarebbero state autenticate nei primi giorni di maggio quando la lista non era soltanto “orfana” dei candidati Zangrillo e Scipione ma, in effetti, “non esisteva ancora…”. Forza Italia avrebbe concluso la composizione della sua formazione solo tra l’8 ed il 12 maggio, al fo-tofinish. E a sostegno di questa tesi ci sono una pioggia di servizi giornalistici, comunicati stampa ed interviste video, la più famosa della quale fu rilasciata dal candidato Erasmo Merenna che aveva di-chiarato di essere stato escluso dalla lista di Forza Italia nella notte tra l’11 e il 12 maggio 2018. E an-cora campeggia la sentenza del Consiglio di Stato numero 6683 del 14 novembre 2006, con la quale si stabilisce che “la firma dei sottoscrittori deve essere apposta su appositi moduli recente il contrassegno della lista, il nome, cognome, e data e luogo di nascita di tutti i candidati, e che ciò non deve essere considerata una mera formalità”. “Siamo l’unico gruppo che ha denunciato – ha detto ancora Costa – perchè prima di una valutazione politica, ci interessa un’operazione di trasparenza. Possono sembrare procedure formali, ma sono sostanziali. Far finta di niente significa ignorare la tutela della libertà di voto. Anzi ci chiediamo perchè gli altri non hanno fatto denunce? (hanno tempo sino all’8 agosto). Noi questa denuncia l’avremmo fatta lo stesso, indipendentemente dall’ingresso di Romano in Consiglio”.
E se dovessero essere accolte le rimostranze del M5S la geografia del nuovo consiglio comunale cambierebbe volto. L’ipotetica decadenza dei tre consiglieri comunali eletti di Forza Italia permetterebbe l’approdo in consiglio dell’ex candidato sindaco del M5S Antonio Romano, insieme a Gennaro Cara-mella del Pd e Vittorio Pecorino della Lega. La posizione del candidato a sindaco del centrodestra, Pasquale Cardillo Cupo, ora in consiglio tecnicamente per conto di Forza Italia, avrebbe un salvacon-dotto attraverso un recupero da parte della lista dell’Udc. Ma questa (aspra) battaglia legale è solo agli inizi. Chiamato a difendere il proprio operato ora è lo stato maggiore di Formia di Forza Italia. Lo farà?
Saverio Forte
Intervista a Paolo Costa