MINTURNO – Diffidata nuovamente l’amministrazione comunale di Minturno dalla Prefettura di Latina. Come il suo predecessore Antonio D’Acunto, anche il nuovo prefetto Pierluigi Faloni ha diffidato il sindaco Paolo Graziano e la sua giunta a convocare urgentemente il consiglio comunale per l’approvazione del consuntivo 2014 in scadenza il prossimo 30 aprile.
Ad oggi, infatti, ancora non è stata decisa la data. Con ogni probabilità, oggi o domani sarà pubblicata la lettera da parte del presidente del consiglio comunale Gianni Izzo, ma la massima assise si riunirà oltre i termini. Alla stessa maniera di quanto accadde per il bilancio di previsione nell’ottobre dello scorso anno, quando il consiglio si tenne dopo venti giorni dal termine ultimo.
Nella sua lettera, il prefetto Fantoni avvisa che in caso contrario procederà alla nomina di un commissario ad acta sciogliendo di conseguenza il consiglio comunale e facendo decadere sindaco e giunta.
L’amministrazione si presenta in difficoltà per la seconda volta ad un appuntamento importante come quello del bilancio. E questo perché – è ormai palese – ci sono problemi con le casse comunali e non si riesce a chiudere il bilancio – di previsione prima, consuntivo poi – con serenità.
Sul caso della mancata convocazione del consiglio comunale si era recentemente espresso il consigliere comunale del Partito democratico Gerardo Stefanelli, il quale aveva a sua volta diffidato il presidente Gianni Izzo. E ieri si è aggiunta un’autorità come quella del Prefetto di Latina.
Ma i guai non sono ancora finiti, perché sembra che il Collegio dei Revisori dei Conti stia pensando ad inviare una lettera alla Corte dei Conti per esporre tutte le questioni di questi ultimi due anni, come già fatto per i debiti fuori bilancio. Questo perché sono sorte alcune criticità.
Da indiscrezioni sembra, infatti, che il debito di quasi 42mila che il Comune di Minturno deve pagare al Comune di Spigno Saturnia per le spese anticipate relative alla segreteria convenzionata per il mese di agosto 2014, saranno inserite tra i debiti fuori bilancio. Un fatto che aprirebbe le porte della Corte dei Conti, in quanto la convenzione con Spigno era stata votata dal consiglio comunale, la stessa segretaria Massimina De Filippis ha firmato il contratto e quindi tale somma doveva essere non solo prevista nel bilancio di previsione ma anche saldata e messa a consuntivo.
Altra questione è quella del pagamento delle spese postali alla Soes per l’anno 2014. Anche questa somma sembra sarà inserita nei debiti fuori bilancio perché non è stata impegnata prima.
In entrambi i casi si tratta di due spese autorizzate e previste, per cui la domanda nasce spontanea: dove sono finiti i soldi? Probabilmente per pareggiare i bilanci degli anni di riferimento per evitare lo sforamento del patto di stabilità e il disavanzo di amministrazione. Insomma, per cercare di far quadrare i conti.
Ancora oggi, infine, restano irrisolte le questione dei condoni edilizi e delle spese legali, che non sono ancora state quantificate.
Giuseppe Mallozzi
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