FORMIA – Formia (fortunatamente) non è diventata come Seveso – la cittadina dell’hinterland milanese alle prese con la fuoriuscita della diossina dallo stabilimento dell’Icmesa – ma l’emergenza ambientale ed igienico-sanitaria nella zona dell’ex Enaoli non può essere più sottovalutata. E’ il grido d’allarme che un gruppo di cittadini ha inviato alla Procura della Repubblica di Cassino, ai Carabinieri del Noe (nucleo di tutela ambientale), all’Arpa Lazio, al servizio di igiene pubblica dell’Asl e al sindaco di Formia Paola Villa per denunciare i nauseabondi odori sprigionati dal depuratore di Acqualatina e l’emissione di miasmi nell’aria del vicino centro di raccolta e trasferenza dei rifiuti della Formia Rifiuti zero.
I firmatari dell’esposto non danno la colpa alle temperature elevate di questi giorni (“ha sempre fatto caldo in agosto”) anche perché i due fenomeni si stanno verificando da circa 10 giorni “molto probabilmente non vengono eseguite le previste procedure per la raccolta, smaltimento e trasferimento dei rifiuti organici e dell’umido”. Questi fenomeni – segnalati alla Procura e al Noe dei Carabinieri – inizialmente erano sporadici ma “ora si stanno verificando quotidianamente con l’emissione di nauseabondi odori, sia per la durata che per l’elevata quantità e concentrazione. E cosa ancor più strada che i due fenomeni ( ma il comune cosa fa dal momento che il centro di trasferenza dei rifiuti è di sua proprietà anche se gestito dalla sua municipalizzata, la Formia rifiuti zero?) si “manifestano anche nei giorni in cui non è prevista la raccolta dell’umido e dell’organico”. In altre parole i residenti e coloro i quali lavorano nei pressi del depuratore dell’ex Enaoli – Acqualatina nei giorni scorsi durante un incontro con il sindaco Paola Villa aveva definito la situazione “sotto controllo” – sono costretti obbligatoriamente ad inalare questi odori cagionevoli per la propria salute. E molte famiglie, con bambini in tenerissima età, sarebbero costrette ad abbandonare le rispettive abitazioni, ad allontanarsi dalla zona per “evitare l’inalazione di questi miasmi che nemmeno le finestre chiuse riescono a tamponare”.
Un’analoga denuncia è stata inviata al sindaco Paola Villa che, storicamente molto sensibile a queste emergenze ambientali, viene invitata ad intervenire. E la situazione descritta è ancor più inquietante. I miasmi si spingono sino ad un centinaio di metri del sito dell’ex Enaoli sino a giungere anche un chilometro in presenza di vento. Tutto ciò non si è mai verificato in passato e gli odori nauseabondi si avvertano soprattutto nei giorni e nelle ore in cui sono probabili i controlli. Infatti sabato e domenica scorsi i disagi – si legge nell’accorata lettera inviata al sindaco che riveste anche la delega all’ambiente – si sono avvertiti per l’intera mattinata rendendo l’area non più respirabile”. Questi cittadini mettono sul banco degli imputati la Formia rifiuti zero, altro che “presunte lodevoli ” iniziative messe in campo dalla società nel ciclo dei rifiuti: “Ad oggi abbiamo assistito ad un progressivo deterioramento dell’ambiente dove opera con l’emissione di miasmi insopportabili”.
E poi una coincidenza: “tutto ciò” si sta verificando dal suo insediamento al comune di Formia – termina la lettera che i cittadini hanno inviato alla professoressa Villa – Da qui è necessario ed improcrastinabile un suo urgente e decisivo intervento per eliminare i notevoli disagi che deve sopportare la popolazione confinante all’area dell’ex Enaoli”.
Saverio Forte